Recensione Journey (PS4)

Sono un videogiocatore da relativamente poco tempo. Cominciai ad interessarmi seriamente ai videogiochi dal 2010, e negli ultimi tempi ho visto, girando per lo store del PSN, un titolo che ho sempre catalogato come un gioco noioso, quasi inutile. Il suo nome è Journey. Ora ho avuto la possibilità di giocarlo per PS4 e so che se potessi, tornerei indietro, e lo comprerei anche per PS3.

Journey non è un normale gioco come gli altri, non ha una vera e propria categoria dove può essere inserito, non è uno stealth, non è un puzzle game, non è un platform ma, come suggerisce il nome, è un vero e proprio viaggio, anche se, al proprio interno, contiene una piccola parte di ognuno dei tipi di videogioco citati prima.

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Un viaggio interiore che ti accompagna  dalle dune del deserto alle fredde montagne innevate, passando per cunicoli sotterranei e altissime torri. Un viaggio che fra provare miriadi di sentimenti diversi: dalla titubanza che si ha all’inizio, al divertimento che si prova in alcune sequenze desertiche, all’angoscia che si ha durante la fase sotterranea, fino alla tristezza di quando si termina il gioco. Tristezza data dal fatto di sapere che non si potrà giocare mai più ad un gioco che scava così in profondità.

Partiamo dall’inizio: Journey ha dei comandi molto semplici. Con la levetta sinistra ci si muove, mentre con la X si possono spiccare salti e planare. Infine c’è il tasto O che permette di “urlare” per richiamare pezzi di stoffa intorno a noi o per illuminare lapidi per andare avanti nel gioco. Il nostro personaggio ha una sciarpa che indica quanto tempo può restare in aria, più è lunga, maggior tempo si può volare. Naturalmente, all’inizio, il nostro personaggio ha una sciarpa corta che si può allungare trovando delle palline bianche fluttuanti. Questa sciarpa si scarica e si può ricaricare trovando dei pezzi di stoffa lungo la strada.

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Graficamente e tecnicamente il titolo ha molto da offrire; si nota moltissimo la differenza nel passaggio da PS3 a PS4, con la seconda versione che sfrutta maggiormente l’hardware più potente dell’ultima console della casa Sony. Questo si ripercuote in modelli e texture migliori, effetti particellari splendidi e animazioni ottime. Particolarmente spettacolare una fase del gioco ambientata al tramonto, con la sabbia che cambia colore e brilla di più: una delle sequenze del gioco che mi ha colpito di più. Oltretutto il titolo presenta un’ottima intelligenza artificiale, come si può notare dagli uccellini di stoffa e dal modo in cui volano per lo scenario, oltre che un comparto sonoro a dir poco poetico. Il titolo inoltre non presenta cali improvvisi di framerate, girando fisso a 60 FPS per una risoluzione di 1080p.

Pro

  • Graficamente spettacolare
  • Un viaggio nell’interiorità del giocatore
  • Ottima IA
Contro

  • Se proprio dobbiamo trovarne uno: la longevità