Recensione One Piece: Unlimited World Red

Versione testata: PlayStation vita

L’universo piratesco di One Piece è ormai diventato vastissimo, arrivando a contare un numero spropositato di fan. Un successo, a nostro avviso, più che meritato.  Sia il manga, nato nel 1997 dalla matita di Eiichiro Oda, che l’anime, prodotto dal 1999 dalla Toei Animation, sono riusciti a farsi apprezzare fin da subito dalla maggior parte del pubblico di appassionati. Un successo che, però, non rientra assolutamente nel contesto videogiochi. I prodotti videoludici usciti con il titolo One Piece non sono mai riusciti a rendere degnamente onore a questa saga. Vuoi un po’ per la natura tie-in (che come ben sappiamo nel mondo dei videogiochi sta troppo spesso a significare “fallimento annunciato”), vuoi un po’ per il poco impegno da parte degli sviluppatori, non si è mai riusciti a sfornare un prodotto veramente valido. E quando in redazione ci è giunta la copia per Playstation Vita di One Piece: Unlimited World Red, ultimo capitolo della serie (porting, oltretutto, di un gioco già uscito su Nintendo 3DS), lo ammettiamo,  siamo partiti subito un filino prevenuti, convinti di trovarci di fronte all’ennesimo risultato mediocre. Ebbene, ci siamo completamente sbagliati. One Piece: Unlimited World R ci ha fatto divertire davvero tanto,  dimostrandosi fin da subito un tie-in validissimo nonché un porting realizzato a regola d’arte. 

N.B : il gioco è disponibile anche per PS3 e WiiU

Dov’è finita la mia ciurma ?

La storia di  One Piece: Unlimited World R inizia con l’arrivo di Rufy Cappello di Paglia e i suoi compagni  (Zoro, Sanji, Usop, Franky, Chopper, Nami, Nico Robin, Brook e una new entry: il simpatico tanuki  Pato) nella “tranquilla” cittadina di Transtown. Una volta approdati, i nostri protagonisti vengono tutti misteriosamente rapiti in seguito all’attacco di un losco personaggio . Gli unici a salvarsi sono proprio Rufy e il piccolo Pato. Dopo una breve ricerca, si scoprirà che l’artefice del malefico piano è un certo Red (nome completo Patrick Redfield), soprannominato il Conte Rosso. Quest’ultimo, che si scopre poi essere in combutta con Pato, inconsapevole però delle vere intenzioni del suo padrone,  è intenzionato ad eliminare Rufy e la sua banda, con il solo scopo di diventare l’unico Re dei Pirati. Sfruttando i poteri del piccolo Pato, Red è capace di creare dei cloni di tutti i peggiori avversari di Rufy (da  Lucci a Crocodile, da Caesar Clown a Hody Jones). Il nostro obiettivo sarà proprio quello di affrontare in duello i vari avversari, fino ad arrivare al combattimento finale con Red.

Una trama che sicuramente non brilla di originalità e creatività, ma che riesce comunque ad intrattenere il giocatore, prendendo degnamente spunto dalle storie del manga e dell’anime originale.

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Gomu Gomu No…

A differenza dei precedenti titoli della serie, caratterizzati da una struttura esclusivamente “musou”, One Piece: Unlimited World R si avvicina molto più al genere action\adventure. Ogni capitolo della storia è basato sull’esplorazione di un area, l’abbattimento di una parete invisibile per il proseguimento verso l’area successiva e il conseguente scontro contro i cattivi di turno, compresi i boss di fine livello. La durata di una missione non arriva mai a superare i 30 minuti, mentre il tempo complessivo per completare il gioco si attesta sulle 8-9 ore circa (10 se lo si vuole finire al 100%). Una longevità più che accettabile,  ma c’è da segnalare purtroppo una certa ripetitività in diverse missioni secondarie.

Trasntown svolge  fondamentalmente la funzione di hub. Prima di iniziare un nuovo livello, bisognerà pianificare per bene una missione tramite il menù apposito, gestendo con oculatezza gli oggetti da portare insieme a noi; tale operazione può essere effettuata solo se ci trova nella cittadina di Transtown. A missione in corso, infatti, non è possibile nè accedere all’inventario nè gestire il proprio team (che può essere composto da un massimo di tre elementi a nostra scelta). Nelle numerose botteghe della città è inoltre possibile acquistare vari oggetti utili per la nostra sopravvivenza.  Tali botteghe possono essere anche ampliate  spendendo il denaro raccolto durante le missioni, oppure svolgendo alcune attività secondarie.  Sia le monete che gli oggetti  saranno sempre ben nascosti e difficili da trovare, obbligando il giocatore a setacciare le varie zone e a distruggere  casse, vasi e botti per scovarli. 

Come detto poco fa, il numero massimo dei personaggi selezionabili per le nostre missioni si limita a tre (sui nove presenti in totale). Con la pressione di un tasto si può  switchare da un personaggio all’altro e ogni eroe può usufruire di personali peculiarità e abilità speciali. Rufy e Zoro, ad esempio, sono  adatti per gli scontri corpo a corpo; Robin è ottima per gli attacchi a distanza; Franky, invece, data la sua mole,  può essere benissimo utilizzato come il tank della situazione; mentre Chopper  risulta utilissimo per il supporto medico. Durante gli scontri, una volta riempita un’apposita barra dell’energia posta nella parte inferiore dello schermo, è possibile usufruire di un colpo speciale (che varia da personaggio a personaggio). Raggiunto il massimo dell’ energia, si può invece innescare un super-colpo devastante che combina in un solo attacco le abilità di tutti e tre i protagonisti a disposizione.

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Fondamentalmente, però,  la difficoltà media  del gioco si attesta su livelli decisamente bassi. Il più delle volte basta solo un po’ di sano button mashing per uscirsene dalla situazioni più concitate. Un elemento, questo, che a nostro avviso andava rivisto un pochino più a fondo. Ma poco male, sopratutto considerando il pubblico al quale fa riferimento il gioco. 

Oltre alla modalità storia, ci si può imbattere anche in un’interessante modalità Arena, dove è possibile scontrarsi con gruppi di nemici in una sorta di Colosseo. Tale modalità è giocabile persino in co-op locale con un amico.

Dall’anime al videogioco

Sul lato tecnico, One Piece: Unlimited World Red gode di buona salute. Graficamente è stato svolto davvero un ottimo lavoro (considerando anche il porting da Nintendo 3DS). I modelli di alcuni personaggi  sono stati realizzati davvero in maniera fedele all’anime; stesso discorso per le animazioni, che ci sono parse fluide e prive di sbavature. Impeccabile anche il comparto audio, grazie alla presenza di un’ottima colonna sonora e di un doppiaggio in lingua originale di tutto rispetto. Il tutto accompagnato da sottotitoli tradotti alla perfezione. L’unica nota dolente è da attribuire alla scarsa creatività di alcune location. Il level design, in diversi casi,  ci è sembrato un tantino scarno e poco ispirato, spesso incline alla ripetitività. Peccato.