Recensione Pro Evolution Soccer 2014

Da sempre ai vertici nelle classifiche di gradimento dei videgiocatori, la serie di Pro Evolution Soccer, storica rivale di FIFA con cui detiene lo scettro di miglior gioco sul calcio, può da pochi giorni contare un nuovo capitolo: PES 2014, ultima fatica della casa nipponica Konami, che è ormai disponibile nei negozi e in digital delivery.

Potevamo noi del Respawn.it lasciarci scappare l’opportunità di passare qualche ora in sua compagnia?

Premetto che fin da piccolo mi sono sempre ritenuto neutrale nel conflitto tra fan di FIFA e fan di PES, anche se devo ammetere che c’è stato un periodo, fra il 2005 e 2009 in cui il gioco proveniente dal sol levante la faceva da padrone. Senza se e senza ma, era in assoluto il miglior gioco di simulazione calcistica sulla faccia del globo. Ma col tempo gli americani di EA Sports hanno riaquistato prepotentemente terreno riportando la situazione nuovamente in equilibrio. E adesso con la versione 2014, Pro Evolution Soccer sarà in grado di riportare nuovamente il mercato dei videogiochi calcistici a proprio favore? Scopriamolo insieme.

Avviando il gioco la prima cosa che sorprende è senza alcun dubbio il comparto sonoro. Il menù principale ci accoglie sulle note suggestive del “Nessun Dorma”della “Turandot” di Giacomo Puccini interpretato per l’occasione dal tenore italiano Andrea Bocelli e devo ammettere che si tratta di una scelta davvero azzeccata perchè dà la carica giusta per cominciare a giocare (ma è solo uno dei tanti brani che costituiscono il pittoresco soundtrack del gioco, pensate è compresa persino “Guantanamera”).

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Parliamo anche dell’aspetto: una delle prime richieste di PES sarà di indicare squadra e giocatore preferito. Il club e il calciatore inseriti costituiranno lo sfondo e il tema del vostro menù, che rispetto alle passate edizioni appare più compatto e maggiormente sintetico. Le voci “esibizione, allenamento, competizione, ecc.” sono più o meno le stesse; unica novità (se così si può dire) è rappresentata da “Mondo Calciatore” categoria che racchiude in sè le modalità: Diventa un mito, Campionato Master e Campionato Master Online, novità già introdotta dal 2012.

Passiamo adesso alla parte che più vi interessa, ovvero grafica e gameplay: ammetto che era da tantissimo tempo che non gicavo a PES, ecco perchè probabilmente sono rimasto assai sorpreso sia dal comparto grafico che dalla giocabilità. Partiamo proprio da quest’ultima, una delle più grandi critiche mosse dai “Fifiani” ai “Pesiani” riguardava appunto l’eccessiva banalità del gameplay, accompagnato dalla totale assenza di un minimo di strategia. Il risultato? Bastava avere Messi o Cristiano Ronaldo in squadra per assicurarsi la vittoria, in quanto dovevate solo passargli la palla e avrebbero pensato a tutto loro scartando l’intera squadra avversaria ed andando in rete. Ebbene, Konami ha lavorato molto su quest’aspetto ed i risultati sono evidentissimi.Il controllo di palla non è più quello di una volta. Persino per Messi e CR7, non è più possibile scatarsi la squadra avversaria per andare in goal, ma è necessario passare la palla e verticalizzare il gioco per aprire spazi e trovare la via della rete.

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Un altro elemento che mi ha piacevolmente colpito è quello della rinnovata intelligenza tattica dei giocatori che si traduce in costanti inserimenti degli attaccanti che danno vita a spettacolari azioni offensive che farebbero rabbrividire persino un cultore del gioco d’attacco come Zdenek Zeman!

Passiamo al comparto grafico, da sempre fiore all’occhiello del gioiellino giapponese, dal quale mi aspettavo fuochi d’artificio e che invece si è rivelato scoppiettante come petardi di quarta categoria; da sempre PES si è distinto per la sorprendente somiglianza degli alter ego rispetto ai giocatori reali, ma nell’ultima versione a parte i top player appartenenti ai club più blasonati (quindi un numero pari a 30/35), la maggior parte dei giocatori virtuali non rispecchia il corrispettivo reale, a questo si aggiungono anche alcuni problemi di frame rate, sicuramente un grosso passo indietro rispetto agli standard del passato.

Ultimo ma non per importanza il multiplayer, anch’esso non esente da critiche: la prima è relativa all’Online Pass, codice che permette di giocare online, introdotto già a partire dalla versione 2013 e che ha sollevato non poche critiche da parte dei fan. La seconda è relativa al lag, problema che accompagna da sempre il gioco sportivo (versione 2014 compresa) e che non ha mai trovato una degna risoluzione unita a tempi di caricamento lunghi, lunghissimi!

Concludiamo col prezzo: 69, 90€. Lo stesso del corrispetivo americano di casa EA, in linea con i parametri fissati dall’attuale mercato videoludico, ma che alla luce dei problemi riscontrati nel corso di questa recensione dirotterei su altri giochi, in attesa di un price-cut.

Annotazioni finali: come per le passate edizioni non sono stati aquisiti i diritti della Premier League, quindi troverete versioni non ufficiali di team ad esclusione del Manchester United. Inoltre le rose dei club non sono state aggiornate in base all’ultimo calciomercato…a quando una patch di aggiornamento?