No, non avete letto male, anno 2017 un nuovo gioco per il primo Game Boy

 

 

Tobu Tobu girl, questo il nome del gioco, è stato rilasciato ufficialmente il 3 dicembre di questo anno e sviluppato

dai danesi di Tangram Games.

 

La grande particolarità di questo gioco è sicuramente quella di essere stato sviluppato per il Game Boy, il primo

della serie della casa di Kyoto.

 

Per poterci giocare infatti è necessario, oltre a scaricare la Rom messa a disposizione sul sito ufficiale gratuitamente,

un’emulatore della console portatile.

 

La cosa però straordinaria è che, se si vuole, per 35 euro si può ordinare addirittura una copia fisica del gioco con

tanto di cartuccia, scatola e manuale.

 

Al momento però la prima mandata di copie fisiche è già stata esaurita, gli interessati dunque dovranno stare attenti

e seguire eventuali aggiornamenti per quando produrranno altre copie fisiche.

Venendo al gioco, come descritto sul sito, si tratta di un arcade platformer a scorrimento verticale la cui

trama è la seguente:

Il tuo gatto è volato nell’ atmosfera e tu sei l’unico che può salvarlo. Salta, corri e agita le tue braccia per farti largo tra i pericolosi ostacoli in una gara contro il tempo per recuperare il tuo amico peloso prima che sia troppo tardi!

Sempre dal sito è infine possibile il codice sorgente del gioco oppure da bandcamp.com potete acquistare al prezzo di

4 dollari la gradevole colonna sonora 8-bit del gioco composta appositamente da un certo potato-tan.

 

Questa dei Tangram Games non è certamente l’ unica produzione del genere, dove si sviluppa un videogioco nuovo

per una console vecchia.

 

In passato in fatti ci sono state esperienze simili con titoli come Pier Solar un RPG sviluppato nel 2010 per Sega

Mega Drive, oppure Infinity, titolo del 2016 uscito per Game Boy Color.

 

A voi personalmente, piacciono questo tipo di iniziative per cui si sviluppano ancora videogiochi per console che

dovrebbero essere teoricamente in pensione o apprezzate l’ intraprendenza di questi sviluppatori che “resuscitano”

ancora determinate esperienze?