Syndrome: Horror Indie FPS apprezzato su Steam

Il 6 ottobre 2016 è stato pubblicato Syndrome, uno shooter sci-fi horror prodotto dalla casa indipendente Camel 101. Nonostante il titolo non sia un tripla A, il gioco sembra aver abbastanza attirato il pubblico attirando un buon numero di recensioni positive su Steam.

Sebbene infatti il titolo si rifaccia ad altri giochi tripla A, esso conserva comunque qualcosa di personale e, nonostante alcune piccole imperfezioni e bug (la maggior parte già tempestivamente corretta dagli sviluppatori) esso è stato in grado di stupire in maniera positiva; ecco infatti cosa ne pensiamo.

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Dove siamo.. e cosa ci sta accadendo?

Come altri titoli in passato, anche in Syndrome ci ritroviamo inizialmente molto spaesati, risvegliandoci da un sonno, che non si sa bene quanto sia durato, criogenico; l’ambiente che ci circonda sembra privo di ogni altra forma di vita e dunque non ci resta molto da fare se non esplorare un po’ quello che abbiamo intorno per capire bene cosa stia accadendo. Muovendoci piano piano tra le vari parti della nave, nei primi minuti di gioco verremo subito a conoscenza di una terribile verità: sembra che il resto dell’equipaggio sia deceduto! Subito dopo saremo contattati da una donna che cercherà di spiegarci qualcosa, ma potremo fidarci di lei? E, cosa sarà successo ai nostri compagni di avventura?

In che incubo ci troviamo?

Dopo aver appreso la parte più agghiacciante della nostra avventura, il gioco ci costringerà a vagare in mezzo ai corridoi, a volte davvero bui e claustrofobici, per poter andare alla ricerca degli oggetti necessari al completamento della nostra missione. Girando tra le varie ambientazioni ci sembrerà quasi ci manchi il fiato, sia a cause delle aree piccole e buie sia grazie al perfetto suono che viene generato dal respiro del nostro protagonista; disporremo infatti di una barra della stamina limitata che ci consentirà di effettuare degli scatti veloci, ma che, una volta terminata, ci farà viaggiare a passo lento e con il respiro affannoso. Un effetto davvero molto interessante che renderà davvero “piacevole” l’esperienza di gioco. Inoltre, durante il percorso, ci verranno anche offerti dei ripari in cui nascondersi in caso di scontri ravvicinati. Inizialmente, infatti, fino a che non avremo almeno un’arma da fuoco, l’alternativa migliore sarà proprio quella di fuggire e nasconderci.

Quanti nemici!

Come un buon survival che si rispetti, anche Syndrome è condito con una buona vastità di nemici, diversi per aspetto, attacchi, forma e dimensione. Inizialmente sarà molto difficle affrontarli, soprattutto poiché disporremo solo di armi corpo a corpo. Ma state attenti, non sarà una passeggiata neanche dopo! Infatti, più disporremo di armi e munizioni, più nemici dovremo affrontare!

Ma non solo; oltre che gli abomini dovremo anche stare attenti all’ambiente, non sono rare le volte che, per una disattenzione ho calpestato un filo elettrico, perdendo molta vita.

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Gamplay

Per quello che riguarda le meccaniche di gioco, sebbene il titolo sia abbastanza godibile, esso presenta comunque alcune imperfezioni, le quali però potrebbero prontamente venire corrette dagli sviluppatori sempre attenti ai bisogno degli utenti. A livello di gameplay noteremo sin da subito una non perfetta compenetrazione degli oggetti e qualche bug a livello dell’inventario.

Uno però degli aspetti meno convincenti a livello di gioco è il sistema di salvataggio; per poter salvare i vostri progressi, infatti, dovrete recarvi in un punto preciso, ovvero una macchina che sarà presente all’ingresso di ogni piano e sparsa per qualche punto della mappa. Fino a qui nessun problema, la cosa che però innervosisce di più è la non presenza di un sistema si auto-salvataggio; questo vale a dire che ogni volta che moriremo durante una missione, verrà caricato l’ultimo salvataggio e questo può ad esempio voler dire dover rifare qualche obbiettivo perché ci si è dimenticati di salvare.

Un’altra parte un po’ snervante può essere il continuo dover ripercorrere gli stessi corridoi per poter giungere da una parte all’altra della nave per recuperare oggetti o attivare PC utili al fine della missione.

Comparto tecnico

A livello tecnico, purtroppo, non possiamo dire che il titolo sia esilarante. Sebbene infatti complessivamente l’atmosfera creata sia suggestiva e molto buona, non possiamo dire lo stesso del dettaglio grafico. E’ anche vero che, per come sono disposte luci, ombre e ambientazioni, la cura del dettaglio grafico passa leggermente in secondo piano, ma forse si poteva fare di meglio. Ma ci tengo a sottolineare che l’atmosfera generale è davvero ottima e ci inserisce perfettamente nell’ambiente angoscioso nel quale ci troviamo.

Purtroppo anche le animazioni non sono spesso delle migliori, soprattutto perché non sono curati i minimi dettagli; ad esempio se morirete perché vi attaccano alle spalle, l’animazione sarà sempre di un mostro che vi uccide di fronte.

Per quel che riguarda il comparto sono invece non ci sono troppi punti negativi; sebbene infatti non vi siano musiche particolari, i suoni sono ben studiato e aiutano a ricreare una perfetta sensazione di gioco. Il respiro affannoso, i passi i cavi elettrici rotti, tutto è ben amalgamato in una risultate più che sufficiente.