Optika è un puzzle game davvero molto simpatico e diverte. Grazie a questo divertente passatempo, saremo in grado di “scoprire” alcuni dettagli interessanti riguardo la fisica dei laser, dei prismi, degli specchi, dei magneti.. insomma, ci introdurremo all’interno del mondo dell’ottica!

 

Per quanto riguarda il gameplay, il gioco ha una struttara molto semplice, ma non è facile risolvere subito ogni enigma.
In ogni livello ci sarà una fonte emittente e una ricevente, o più di una, nella quale dovrete far giungere il vostro segnale luminoso. Ovviamente potrete farvi aiutare da tutti gli strumenti lungo il percorso, come prismi, specchi, lenti, etc. In alcuni livelli, inoltre, potremo anche direzionare il nostro raggio attraverso pozzi di gravità. Insomma, avremo molti strumenti lungo il cammino, ognuno dei quali provocherà un certo effetto al nostro raggio laser, e starà a noi capire come destreggiarci e trovare la soluzione ideale per alimentare il ricevitore.

 

Purtroppo, un piccolo appunto va fatto alla progressione del gioco, la quale non sembra essere progressiva; infatti ci troviamo davanti a più di 100 livelli, del tutto casuali, alcuni dei quali richiedono poche capacità, altri invece più complessi che impegnano l’utente per un po’ più di tempo. Sicuramente dunque si sarebbe potuto rendere migliore il gameplay finale dando una sorta di pregressione del gioco un po’ più lineare. In ogni caso il titolo è davvero divertente ed è ottimo per passsare del tempo e tenere la mente allenata. L’unica pecca a livello di conoscenze è un po’ la fisica della luce, che spesso non rispecchia la realtà dei fatti; spesso sarà possibile modulare la luce attraverso campi gravitazionali, ma nella realtà dei fatti questo si discosta leggermente da quella che è la realtà. In ogni caso, nella sua totalità, il gioco rimane decisamente apprezzabile e con un buon rapporto qualità/prezzo.

 

Pro:

+ Divertente e simpatico
+ Colori davvero ottimi
+ Laseeeeeeeeeer

Contro:

– Peccato per la gestione dei livelli di gioco
– Purtroppo non c’è troppo realismo in alcune modulazioni della luce