Recensione Assassin's Creed IV: Black Flag

Dopo la fine della trilogia (solo se prendiamo in esame i capitoli principali, ed escludendo anche i capitoli “collaterali” su PS Vita e PSP) di Desmond, si credeva fosse cominciato l’oblio per una delle saghe che più ha rivoluzionato il mondo videoludico negli ultimi anni.
Assassin’s Creed di Ubisoft ha settato degli standard qualitativi altissimi con il secondo capitolo. Seguito poi da capitoli minori più che buoni come Brotherhood e Revelations.
L’atto finale scritto da Assassin’s Creed III non è però stato dei migliori. Nonostante le innovazioni a livello di gameplay ci fossero, la trama presentava pesanti buchi. Inoltre il personaggio principale, Connor Kenway, non è riuscito a reggere il confronto con il suo predecessore. Il grande (e italiano) Ezio Auditore. Punto morto quindi?
Assolutamente no. Ubisoft , al contrario di quanto si dicesse prima dell’uscita di questo quarto capitolo, è riuscita a confezionare un prodotto che convince e si rivela essere un must. Proprio come fu il secondo capitolo.
Non ci credete? Ottimo. Cambiate i vostri stracci uomini. Si salpa a bordo della Jackdaw, con in mano una PS4.

“Voglio ogni singolo metro di vela..”

In questo capitolo della serie vestiremo i panni di Edward Kenway, nonno di colui che al tempo era “Ratonhnhaké:ton” (Connor Kenway).
Ma non lasciatevi impensierire da questo. Edward ha stoffa da vendere. Anzi, da rubare. Si, da rubare. Perchè Edward è prima di tutto un pirata. Dannatamente carismatico, furbo, marpione. Con un leggero puzzo di Rum dopo un giro in taverna. Insomma, un pirata in piena regola.
La trama (di cui non vi vogliamo svelare nulla per ovvi motivi) parte in maniera immediata. Nessun tipo di sequenze “lente” come nei precedenti capitoli.

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Saremo alla guida di una nave e immersi nell’azione e negli eventi dello stesso gioco in pochissimo tempo.
La mappa a nostra disposizione è praticamente immensa. E le varie location sono dislocate interamente nel Mar dei Caraibi di fine 1700. Proprio la distesa d’acqua che lo compone, sin da subito, sarà la principale protagonista delle vostre traversate. E non solo.
Ovviamente non avremo solo il mare a nostra disposizione, ma tante location dove svolgere missioni principali e/o secondarie. Che siano isole (apparentemente) deserte, ricoperte da una vegetazione incredibilmente realistica e immersiva al 100%, o che siano rovine Maya , l’impatto sarà sempre superlativo. E tutto questo senza l’ombra di un caricamento. A parte ovviamente quando sbarcheremo nelle 3 capitali. La mole di dati che le compongono, richiederà un breve caricamento. Ma basteranno solo pochi secondi.
Che sia in ambienti naturali, o che sia in giro per le costruzioni cittadine, le sessioni di parkour risultano ora essere meglio strutturate. Con percorsi visibili o meno, ma pur sempre ottimizzati per rendere l’esplorazione molto più gradevole, fluida e varia.
Come spiegato pocanzi, la vastità della mappa ci metterà a disposizione un numero elevato di cose da fare. Non solo, quindi, trama principale e collezionabili, ma delle vere e proprie missioni secondarie che, da sole, potrebbero comporre un DLC.
Ci si alterna tra missioni navali, missioni da assassino (sia in mare che sulla terra ferma), missioni per il recupero di chiavi speciali, missioni di restauro, e tanto altro ancora.
Lasciare il filone principale per le attività secondarie, sarà una cosa naturale. Le attività di caccia (sia in mare che sulla terra ferma) risultano essere migliori di quelle viste in ACIII. Più divertenti e molto più utili al fine della produzione di oggetti per Edward ed altro.
Unico neo di una cosi immensa varietà di attività sono le missioni dove bisognerà ascoltare delle conversazioni. Molto meno divertenti che in passato. In compenso, il livello di sfida diventa intrigante quando ci si troverà in una zona piena zeppa di guardie. A parte i limiti di alcune missioni, ci si potrà muovere tra i cespugli e agire a proprio piacimento. Questo significa che proprio la parte stealth è stata ottimizzata a dovere, così da restituire un’enfasi maggiore.
Da segnalare che, in tutto questo, è stato compiuto un balzo in avanti davvero notevole per ciò che riguarda l’intelligenza artificiale. I nemici si dimostrano intelligenti, attaccano in maniera impeccabile ed anche con un pizzico di strategia. Ad esempio, in alcuni casi potremmo ritrovarci accerchiati, e mentre siamo impegnati a contrattaccare, il bombarolo di turno ci darà filo da torcere. Tutto questo insieme all’arciere che sistematicamente ricaricherà la sua arma, e vi scaricherà contro ogni colpo in canna.

“Lacci, velacci , controvelacci..”

Come spiegato, la metà delle missioni presenti in Assassin’s Creed IV si svolgono sulla JackDaw, l’imbarcazione di Edward. Il tutto è ripreso dalle sezioni navali presenti in Assassin’s Creed III. Ma non è una semplice riproposizione: l’esplorazione navale e gli scontri sono stati ridefiniti e migliorati . Durante una battaglia navale, a seconda di come sarà disposta la telecamera, avremo diverse bocche di fuoco da utilizzare. Se guardiamo verso prua abbiamo a disposizione una raffica di palle di cannone incatenate. Se guardiamo a babordo o tribordo, daremo il via alle batterie di cannoni tradizionali. Mentre a poppa potremo utilizzare i barili esplosivi.
Questo rende molto più frenetici e spettacolari i combattimenti in mare.
Inoltre, potremo solcare i mari con due velocità ben distinte. O magari decidere di prendere la velocità massima, e far nostra un’inquadratura panoramica della JackDaw mentre solca il Mar Dei Caraibi al tramonto. O più semplicemente per avere una visuale molto più ampia.
La mappa, nel suo complesso, è suddivisa in sezioni. Ognuna di queste sezioni è marcata da un determinato livello di difficoltà, che varia a seconda della potenza di fuoco delle navi spagnole e/o inglesi. Inoltre, le varie sezioni sono difese da dei forti, che possono essere distrutti solo se la JackDaw è ben equipaggiata in quanto a difese e potenza di fuoco (bisognerà spendere parecchi Reàl, valuta del gioco, per poterla potenziare per bene).
Distruggere e prendere controllo dei forti richiederà due fasi distinte. Durante la prima, bisognerà distruggere quelle che sono le difese del forte. E nella seconda parte, bisognerà scendere sulla terra ferma per eliminare i luogotenenti e prendere pieno possesso della struttura. Proprio nei combattimeti a terra si nota come le gestione armi bianche e bocche da fuoco sia stata decisamente migliorata. A seconda delle fondine create, potremo possedere 2 o 4 pistole. Per le armi bianche avremo a disposizione anche una doppia spada. Ovviamente l’armamento a disposizione di Edward non si riduce solo a queste due armi.
Ma non vogliamo togliervi il piacere di scoprirlo. Avremo comunque un arsenale di tutto rispetto, che mai quanto in passato si rivela essere utile in ogni occasione.
Ma non è solo questo il fulcro dell’azione in mare per Black Flag. Per poter potenziare la nave, il nostro covo (che comparirà dopo un certo punto della trama) e tanto altro, dovremmo imbatterci in furiose battaglie navali prima, e abbordarle appena indebolite dopo. E questo non è tutto. Durante l’abbordaggio, bisognerà completare dei mini obbiettivi, prima di prendere pieno possesso dei vascelli.
Dopo aver preso pieno possesso del vascello in questione, possiamo scegliere se diminuire la nostra notorietà in mare, aggiustare la nostra nave, oppure utilizzarla per la flotta di Edward.
Nella flotta di Edward avremo a disposizione una mappa digitale e una serie di missioni navali dove inviare i vascelli in nostro possesso. Ovviamente queste missioni ci daranno oggetti preziosi e un carico consistente di materiali come legno, zucchero etc., atti a poter potenziare la nostra nave, o semplicemente per essere rivenduti.
Questi materiali inoltre potranno essere ricavati anche dai magazzini nemici sparsi per la mappa. La cosa da fare sarà scovare quale degli ufficiali ha la chiave per accedervi, ucciderlo, e dare il via al saccheggio.

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” Il capitano è in mare..”

Come anticipato prima, le attività secondarie sono da sempre il fulcro di ogni Assassin’s Creed. In Black Flag queste attività sono a di poco innumerevoli, rispetto ai capitoli precedenti. Dovemo trovare le chiavi templari (individuabili svolgendo incarichi più o meno difficili) che serviranno a sbloccare un’armatura speciale. Ci sono poi le ovvie attività a tema piratesco, come la ricerca degli scrigni o tesori sparsi per la mappa.
La caccia degli animali sulla terra ferma, l’esplorazione subacquea e la pesca. Quest’ultima molto varia e bisognosa di upgrade per l’attrezzatura. Se vogliamo sopravvivere ad uno scontro con una balena, dovremo potenziare la piccola barca a remi che avremo a disposizione e la potenza degli arpioni.
Passiamo poi ai frammenti dell’animus, tornati dal glorioso Revelations, e ora più ostici da reperire. Ma Mai ostici come i fogli delle canzoni da far cantare ai marinai durante le traversate. Questi fogli dovranno letteralmente essere inseguiti, per poi prenderli prima che volino via. Ovviamente, nel caso capiti di non riuscirci la prima volta, questi si renderanno disponibili poco dopo. Infine citiamo le Sfide Abstergo, piccole sfide non utili ai fini della trama , ma che sbloccano utili “trucchi” da attivare durante le missioni già svolte.
Insomma, tutto questo contorno (anche se è un termine riduttivo) basta da solo ad innalzare il livello qualitativo della produzione e, soprattutto, il fattore longevità.

Ciao, e benvenuto in Abstergo Entertainment

Menzione speciale va ad un aspetto che da sempre ha contraddistinto la saga.
Una delle maggiori pecche del precedente capitolo di Assassin’s Creed III furono proprio le missioni ambientate nel presente, troppo scialbe e povere a livello di contenuti.
Con Black Flag le cose cambiano, e in positivo. Nonostante le sezioni nel presente non rappresentino, a livello di gameplay, ciò che l’Animus e l’avventura vera e propria riesce a donarci, il feedback questa volta è molto più che positivo.
Non vi anticipiamo molto, ma saremo un nuovo (e anonimo) dipendente della multinazionale Abstergo. Saremo incaricati di testare alcune memorie di un personaggio a noi familiare. Il finale di ACIII potrà dirvi di più su questo personaggio, e sulla sua storia.
L’ambientazione in cui ci ritroveremo viene presentata con visuale in prima persona. La struttura è dislocata su tre piani a Montreal. Insomma, è la sede Abstergo.
Tra risoluzioni di piccoli puzzle, e info rubate sulla battaglia Assassini/Templari, ci ritroveremo in un vortice dai risvolti inaspettati.

Ciurma, tutti Online

Il comparto online di Black Flag non stupisce più di tanto, rispetto ai predecessori.
Le modalità sono Assassinio, Branco, Dominazione e Caccia all’Uomo. Dovremo scegliere il nostro alter-ego, personalizzarlo nei vestiti, e accrescerne le abilità avanzando di livello.
Una nota va alla gradevole modalità denominata “Laboratorio”, in cui possiamo creare match partendo dalle modalità base, e modificarne i valori a nostro piacimento. Inoltre il set impostato potrà essere salvato e condiviso con la community.
Il comparto multiplayer sarà apprezzato da coloro che lo hanno amato sin dalla sua prima comparsa su Botherhood. Per gli altri , potrà essere un semplice passatempo. E nulla più.

Ciurma, voglio le vele a 1080p

La potenza del motore Anvil Next su PS4 (e Xbox One) si rivela essere assolutamente d’impatto.
È ovvio che non abbiamo di fronte una produzione pensata e sviluppata per Next Gen. AC IV è un titolo multipiattaforma e Cross Gen. Quindi i limiti grafici sono derivati anche da questo.
Nonostante tutto però, il titolo è una perla per PS4. Con una risoluzione a 1080p e 30fps stabili. E quando diciamo stabili, vogliamo dire stabili. Nemmeno un calo. Anche nelle situazioni più coincitate.Rispetto alla “Old Gen” (PS3 e Xbox 360) presenta una maggiore definizione e pulizia delle texture. Una qualità degli shader, dell’effettistica particellare e del comparto che gestisce illuminazione ed ombre assolutamente degna di rilievo. Il fastidioso effetto pop-up è reso meno evidente, e quasi del tutto eliminato.
Da notare, inoltre, il movimento dinamico della vegetazione al nostro passaggio. Sicuramente non importante, ma ugualmente bello da vedere.
Insomma, la versione Next Gen del titolo non è solo un upgrade in Full HD della versione standard, ma un vero e proprio lavoro certosino che ridimensiona parte del comparto tecnico, e lo adatta a quelle che sono le potenzialità della Next Gen.
È proprio per questo che il motore che regola i flussi delle correnti marine, il moto ondoso e i vari agenti atmosferici che si susseguiranno, è stato implementato come per la versione PC, rendendo ancora più realistico il tutto.
Nonostante tutta questa bontà grafica, lo stesso non si può dire per il comparto audio.
Ottima colonna sonora, ma solo buono il doppiaggio. Ancora una volta, assisteremo ad alti e bassi nella recitazione. Non che sia totalmente da cestinare (citiamo, ad esempio, il bravo Francesco Pannofino), ma avremmo voluto un cast completamente all’altezza della produzione.

[checklist]Pro [/checklist]

Gameplay solido e arricchito

Sezioni navali sempre varie

Storyline accattivante.

Personaggi carismatici

Porting Grafico arricchito ( rispetto alle versioni old gen)

 

Contro

Doppiaggio non sempre all’altezza.

Multiplayer ormai statico

Comparto grafico non proprio Nextgen

Prima o poi finisce.