Mortal Kombat XL – Recensione

Ad un anno dalla sua release originale, e dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti durante le varie manifestazioni internazionali,  Mortal Kombat X si aggiorna alla sua versione definitiva, una corposa edizione che presenta in un unico pacchetto tutti i DLC rilasciati fino ad ora. Un’edizione, per l’appunto, XL – extra large. Le novità di rilievo non sono poche, anche se, a parte i nuovi personaggi, le nuove skin e qualche extra, la formula del gioco originale (del quale trovate la nostra esaustiva recensione qui) è stata lasciata praticamente intatta. In questa occasione, il nostro compito sarà quindi quello di analizzare nel dettaglio tutti i nuovi contenuti presenti.

Mortal Kombat – misura Extra Large

Mortal Kombat XL è disponibile sia in formato retail che digitale, al prezzo di 59,00 euro. Se già si dispone del gioco base è possibile eseguire “l’upgrade” alla versione  XL spendendo 25,00 euro, assicurandosi così tutte le novità introdotte, divise rispettivamente nei due Kombat Pack. Tali pacchetti , e i relativi contenuti,  possono essere acquistati anche singolarmente; ovvero, se si è già in possesso del primo Kombat Pack, è possibile acquistare solo il secondo al classico prezzo di 15 euro. Su questo fronte, i ragazzi di NetherRealm hanno preferito lasciare libero spazio di scelta all’utente finale, offrendogli diverse opzioni per ottenere i contenuti ai quali è più interessato. Cosa più che giusta. Partiamo però con il seguente chiarimento: chi non ha mai avuto occasione di giocare a Mortal Kombat X (e ha intenzione di farlo), può e deve assolutamente approfittare di questa “Definitive Edition”. In un certo senso, possiamo dire a tutti gli effetti di trovarci  di fronte ad una GOTY.

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Come già detto, all’interno di Mortal Kombat XL sarà possibile trovare tutti i contenuti rilasciati  fino ad ora tramite DLC, quindi: Kombat Pack 1 & 2 con i seguenti personaggi: Tremor, Tanya, Predator, Jason, Alien, Bo’ Rai Cho, Leatherface e Triborg; tantissime nuove skin secondarie, tutte le nuove Fatality e Brutality e una nuova arena di combattimento: il famoso The Pit. A tal proposito, c’è da segnalare anche l’interessantissima aggiunta delle Stage Fatality (che sono state introdotte attraverso una recente patch), attivabili come sempre a fine incontro tramite la giusta combinazione di tasti. Le arene che presentano questa interazione sono: la nuova The Pit, dove l’avversario sconfitto può essere buttato giù per poi finire infilzato in acuminati speroni; The Kove, in cui si vede un gigantesco Kraken afferrare il combattente battuto per poi trascinarlo sott’acqua e farlo a pezzi; e infine Refugee Kamp, dove il malcapitato viene crivellato di colpi dai soldati delle forze speciali.

Passando ai nuovi combattenti, siamo rimasti molto soddisfatti da alcuni di loro, Triborg su tutti. Quest’ultimo è sicuramente la novità più interessante del pacchetto e si presenta come l’unico personaggio che si contraddistingue davvero in ognuna delle sue tre varianti, differenti non solo per lo stile di combattimento. Triborg infatti racchiude in un unico lottatore i tre noti cyborg Cyrax, Sektor e Smoke Cyborg (Cyber Sub-Zero è disponibile solo attraverso una sequenza di tasti da premere nella schermata di selezione). Ci siamo divertiti parecchio con questo nuovo personaggio, che tra tutto il roster è di fatto il più profondo in termini di gameplay. Anche Leatherface ci è sembrato parecchio interessante, soprattutto perché molto fedele alla sua controparte cinematografica originale (specialmente nella brutalità degli attacchi con la letale motosega); una delle sue Fatality è davvero da voltastomaco. Tra le new entry, chi ci è piaciuto di meno è stato invece Alien lo Xenomorfo, ripreso anch’esso dalla famosa saga cinematografica, anche se con qualche piccolo ritocco . Purtroppo abbiamo trovato il suo inserimento un pochino troppo forzato, così come la scelta di creare un specie di ibrido tra lui e il guerriero Tarkatan, Baraka. Ma lo ammettiamo: vederlo combattere contro la sua nemesi, il  Predator della razza Yautja, ha comunque il suo fascino.

Per quanto riguarda le varie modalità e il gameplay in generale, Mortal Kombat XL rimane sempre lo stesso gioco. In termini di bilanciamento sono stati effettuati diversi fix tramite patch, ma per il resto non ci sono da menzionare novità di rilievo.

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Comparto tecnico e modalità online

Niente di nuovo nemmeno per quanto riguarda il versante tecnico; graficamente Mortal Kombat XL si presenta identico alla versione base, con i suoi 60 frame per secondo che rendono i combattimenti sempre fluidi e frenetici (salvo sporadici cali che si manifestano durante l’esecuzione di alcune mosse X-Ray). Il motore grafico svolge ancora bene il suo lavoro, specialmente nella gestione della fisica degli scontri, garantendo sempre quella gradevole sensazione di “pesantezza” ad ogni colpo inflitto o subito. Abbiamo apprezzato moltissimo l’introduzione delle tre nuove Stage Fatality e le relative animazioni alle quali è possibile assistere una volta schiacciata la giusta sequenza di tasti, sempre d’impatto. Per la parte audio vi consigliamo di settare le proprie console in inglese, dato che non è disponibile l’opzione per il multilingua; a nostro avviso, il doppiaggio in inglese è decisamente superiore rispetto a quello nostrano.

Il comparto online continua a rimanere, purtroppo, il punto debole di NetherRealm. Nonostante sia stato inserito un netcode nuovo di zecca (rilasciato insieme ad una corposa patch), i problemi riguardanti lag e disconnessioni sono ancora presenti ed è raro non imbattersi in essi durante le partite in rete. In più occasioni ci siamo visti costretti a ritornare al menu e ripetere il matchmaking per la caduta della sessione di gioco. Le modalità sono comunque sempre le stesse,  abbiamo le varie fazioni a cui affiliarsi, le relative sfide delle Torri, i match classificati e le classiche partite giocatore. Speriamo che gli sviluppatori prendano un più in considerazione le (tante) lamentele della community e facciano di tutto per rendere il netcode un po’ piu’ più affidabile.