Recensione Professor Layton e la Maschera dei Miracoli

Tra le IP di maggior successo che Nintendo è riuscita a lanciare su DS, una menzione d’onore va alla serie del Professor Layton, che potremmo considerare come la rilettura in chiave videoludica di Sherlock Holmes. Per chi si fosse perso le quattro precedenti incarnazioni del Professor Layton (uscite tutte su Nintendo DS), vi basti sapere che Hershel Layton è docente di archeologia presso la Gressenheller University di Londra, è un grande appassionato di enigmi, e non di rado collabora con la polizia di Scotland Yard per risolvere casi.
Analizzando più da vicino questo capitolo, il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli è in un colpo solo il quinto capitolo della serie in ordine cronologico di uscita, il secondo della nuova trilogia prequel e il primo uscito su Nintendo 3DS.

Il gioco parte col Professor Layton che riceve una lettera da Angela Ledore, sua vecchia amica e compagna di scuola che non vede da ben diciotto anni. Angela chiede a Layton di recarsi presso Montedore, cittadina fondata da suo marito Erik, che in pochissimi anni è cresciuta in maniera “miracolosa”. A quanto pare, Montedore è in preda alla minaccia del Gentiluomo Mascherato, oscuro figuro che terrorizza la città con quelli che lui definisce “miracoli” (trasformazione di persone in statue o cavalli, ecc…), resi possibili dalla Maschera del Caos di cui lui è entrato in possesso.
Il compito del Professor Layton, della sua assistente Emmy e del fido apprendista Luke (protaginisti anche del precedente episodio, ovvero Il Richiamo dello Spettro), sarà quindi quello di demistificare i miracoli e smascherare il Gentiluomo Mascherato. La storia di Montedore sarà però legata a doppio filo con il passato di Hershel Layton e durante l’avventura saremo più volte catapultati diciotto anni nel passato per mezzo di svariati flashback che ci metteranno nei panni di un Layton diciassettenne.
Dovremo quindi giostrarci in una trama fitta di avvenimenti sconcertanti e colpi di scena, fino ad arrivare alla soluzione di tutti i misteri, nel finale (che, come ormai è solito di questa serie, è un po’ sopra le righe).

Grazie al passaggio da DS a 3DS, parecchie meccaniche sono state svecchiate. Se prima tutta l’azione era concentrata sul touch screen, adesso è lo schermo superiore con la sua visione stereoscopica a dettare le regole. Infatti, vedremo gli scenari sullo schermo superiore, sebbene avremo ancora bisogno del touch screen per esplorarli. Sarà ancora presente la valigia, ovvero il menù del gioco. Tramite la valigia potremo salvare, leggere il diario di Layton e guardare gli Episodi per approfondire la storia, e giocare i tre nuovi minigiochi disponibili. Degno di nota è il lavoro svolto da Level-5 in alcuni frangenti del gameplay.
Sebbene la maggior parte dell’avventura si svolga con le stesse meccaniche dei precedenti capitoli (esplorazione degli scenari, risoluzione degli enigmi), ad un certo punto della storia potremo addirittura gestire Layton in prima persona, guidandolo attraverso un dungeon, facendogli risolvere puzzle che ricordano vagamente quelli di Pokèmon (per essere chiari, quelli in cui bisogna usare Forza per spostare i massi e creare un passaggio). È stato inserito anche un minigame in cui bisogna far cavalcare al Professor Layton un cavallo, facendogli però evitare gli ostacoli.

Il lato grafico è quello che è stato maggiormente rivoluzionato. Sono stati messi da parte gli scenari e i personaggi disegnati, per far spazio ad ambientazioni e personaggi tridimensionali che non fanno affatto rimpiangere i già ottimi scenari disegnati, e che per di più hanno la caratteristica di essere animati. Gli scenari tridimensionli sono stati perfetti per sfruttare al massimo la funzionalità stereoscopica di 3DS, ed inoltre hanno permesso un abbozzo di movimento della telecamera, rendendo il tutto più dinamico.
I filmati sono comunque stati realizzati con la solita tecnica “a cartone animato”, sebbene Level-5 abbia avuto l’accortezza di aggiungere l’effetto stereoscopico anche qui.

In quanto a difficoltà, si attesta su una fascia media. Nell’avventura sono presenti 135 enigmi, che vanno da difficoltà elementari, fino a veri e propri rompicapi. Per completare comunque la quest principale basterà completarne circa 80, cosa che richiede 14-15 ore di gioco.
Sebbene non sia presente una modalità multiplayer, Level-5 ha deciso di tamponare questo difetto rilasciando ogni giorno un nuovo enigma per un anno. Tra un anno, dunque, potremo godere di 365 enigmi extra, da sommare con i 135 già presenti nel titolo.

Infine, non si può non parlare del reparto sonoro. Come ogni titolo del Professor Layton, anche la Maschera dei Miracoli è stato accompagnato da una nuovissima colonna sonora, composta da tracce che però potrebbero risultare tutte abbastanza simili tra di loro (ad esclusione di quelle due o tre tracce che, essendo state composte per momenti precisi del gioco, spezzano la monotonia generale dei restanti temi). Il titolo è inoltre accompagnato da un eccellente doppiaggio in italiano, che ripropone per i personaggi principali gli stessi doppiatori dei precedenti capitoli, mentre ne introduce altri per i nuovi personaggi.

Questa quinta incarnazione del Professor Layton, ripropone i punti fondamentali della serie, potrandoli al livello successivo grazie alle possibilità offerte dal Nintendo 3DS.
Grazie a meccaniche aggiornate, grafica rivoluzionata e minigiochi sempre appassionanti, Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli non può che essere considerato un nuovo successo per il team di Level-5.
Chissà come ci stupirà Level-5 con il prossimo capitolo, poichè ha annuncaito che chiuderà una volta per tutte la serie. Sicuramente, avrà un finale col botto.