Recensione Resident Evil 4 Ultimate HD Edition

Sono passati quasi 10 anni dall’uscita di Resident Evil 4, quarto capitolo di una delle saghe più seguite del mondo videoludico.
Durante questo lasso di tempo, il gioco, nato come esclusiva Nintendo Gamecube, poi approdato su PS2,
PC (con risultati dimenticabili) e successivamente su PS3 e Xbox 360 in versione rimasterizzata (oltre che su iPad),
ha ottenuto un successo inimmaginabile, tanto che Capcom ha deciso di riproporlo nuovamente su PC, sotto una nuova veste.

Uscito in versione digitale su Steam il 28 Febbraio 2014, Resident Evil 4 Ultimate HD Edition si presenta come una versione definitiva del glorioso gioco. Sarà riuscita Capcom a convincerci nuovamente della bontà di Resident Evil 4? Ma soprattutto, sarà riuscita a cancellare i dimenticabili risultati ottenuti con la prima versione PC del gioco? Scopriamolo insieme.

Iniziamo la recensione parlando del gameplay, che riesce a distanza di anni a fare egregiamente il suo lavoro: mettere tensione e ansia grazie ad alcuni accorgimenti parecchio azzeccati. Il fatto di non poter mirare camminando ed avere una ridotta
possibilità di movimento aiutano parecchio in questo senso, senza considerare il fatto che avremo perennemente la
sensazione di un possibile pericolo alle spalle, complice anche una telecamera che non sempre può essere manovrata
a proprio piacimento. La visuale risulta quasi fissa, con una possibilità di movimento della stessa parecchio limitata.
Se si gioca per la prima volta a Resident Evil 4, ma anche se non si ha più la confidenza di un tempo con le meccaniche e
i comandi del titolo, ci si potrebbe trovare inizialmente davanti ad una struttura di gioco a tratti macchinosa, ma non
appena si riuscirà a padroneggiare completamente ciò che il titolo ci mette a disposizione, la sensazione iniziale svanirà.
Il gameplay riesce ad essere infatti, a distanza di anni, intuitivo, funzionale e divertente.
Non c’è bisogno di dire che fa dimenticare sicuramente ciò che di male fu operato nella prima versione PC di parecchi anni fa.
Va spesa una nota di merito nei confronti di Capcom per le rischiose scelte operate 9 anni fa su Resident Evil 4: la trasformazione
in termini di Gameplay rispetto ai primi capitoli della saga è sicuramente netta, ed i capitoli successivi hanno continuato ciò che
Resident Evil 4 ha iniziato, ma ciò (nonostante i pareri dei fan siano stati letteralmente spaccati in due) non è stato un elemento deteriorante. La saga, nonostante si sia distaccata da ciò che inizialmente doveva essere, continua a regalare titoli di tutto rispetto.

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C’è inoltre da dire che buona parte del lavoro, per quanto riguarda le sensazioni che il gioco trasmette, viene operato dalle ambientazioni e dalle atmosfere da cui le stesse son permeate. Il lavoro di Capcom in questo senso è sopraffino: alcune delle ambientazioni di Resident Evil 4, oggi come 10 anni fa, possono essere considerate come dei capisaldi di level design; il villaggio iniziale è uno degli esempi più lampanti di ciò di cui parliamo: vivo e fiorente, non lineare e studiato ad arte in ogni sua struttura.

Il gioco ci mette nei panni di Leon S. Kennedy agente governativo d’élite in missione solitaria per salvare Ashley Graham: la figlia del presidente degli Stati Uniti. La ragazza è tenuta come ostaggio in un villaggio chiamato Pueblo da un gruppo di fanatici religiosi denominati Los Illuminados. Se non avete mai giocato a Resident Evil 4 è meglio che non ci dilunghiamo oltre per quanto concerne la trama in sè, in quanto non vogliamo assolutamente rovinarvi ciò che Capcom ha studiato per voi anni fa.
Ciò che è importante sapere del titolo è che come in ogni capitolo della saga che si rispetti, la trama riesce ad eccellere sotto tutti
i punti di vista; è permeata da atmosfere oscure e costellata di nemici assai ostici, sotto ogni punto di vista. La caratterizzazione dei personaggi è eccellente, partendo dai personaggi principali fino a quelli di minor rilievo, come Il Mercante. Se al giorno d’oggi tantissimi fan di Resident Evil 4 ricordano con piacere frasi come: “What’re ya buyin?” e “What’re ya sellin’?”…Beh, un motivo ci sarà.

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Non tutto è però rosa e fiori: ciò che non porta alla perfezione un titolo come Resident Evil 4 è principalemte il comparto sonoro, problema derivante dalla versione originale del titolo uscita su Nintendo Gamecube, ma soprattutto dal suo supporto ottico.
Il mini-DVD costrinse ad una compressione dell’audio estrema, con risultati parecchio deludenti e dimenticabili.
Il titolo purtroppo si porta ancora avanti questo problema e ci troviamo infatti davanti ad un audio in bassa definizione ed a tratti quasi fastidioso. Alcune fasi di gioco son minate da ripetuti “graffi” dell’audio, e da altanenanti sbalzi di qualità dello stesso. Un vero peccato, una rimasterizzazione dell’audio più meticolosa avrebbe forse potuto giovare.

Ma veniamo ora al succo della nostra recensione: questa nuova versione di Resident Evil 4, denominata Ultimate HD Edition ha la peculiarità di girare a 1080p al secondo, 60 FPS ed è anche disponibile l’antialiasing fino a 8X (nonostante sia possibile giocare al titolo in versione originale). I risultati sono sicuramente positivi: le texture e i modelli poligonali sono sicuramente migliorati, il gioco gira in maniera assolutamente fluida, inoltre i requisiti minimi e consigliati del gioco non sono estremamente proibitivi.
Purtroppo dobbiamo sottolineare alcuni problemi che minano alle volte l’esperienza di gioco, nonostante la fluidità sia sempre, o quasi sempre presente, si può incappare in alcuni pesanti rallentamenti, e nonostante le texture siano state migliorate, non ovunque è stato fatto un lavoro ottimale.