Recensione Sniper: Ghost Warrior 2

Era il 1° Luglio del 2010 quando, con Sniper: Ghost Warrior, CITY Interactive lanciò sul mercato una nuova serie di sparatutto in prima persona dedicata agli amanti dei fucili di precisione. A partire dallo scorso 15  Marzo è disponibile su Playstation 3, PC e Xbox 360 il secondo capitolo della serie, intitolato Sniper: Ghost Warrior 2. Il lancio del primo capitolo e, quindi, della serie, non fu proprio esaltante, con appena 3 milioni di copie vendute e una media della critica decisamente sotto le aspettative. Tutto questo a causa di una storia troppo breve, di mancanza di originalità rispetto agli altri FPS e di un comparto multiplayer non proprio esaltante. Sarà riuscito il team CITY Interactive a dare, con Sniper: Ghost Warrior 2, una svolta alla serie?

Il nuovo capitolo ci vede protagonisti nei panni di Cole Anderson che, con la sua squadra, inizialmente nelle Filippine, sono alla ricerca di terribili terroristi che vogliono vendere sul mercato nero una terribile arma biologica rubata in un laboratorio chimico in Siberia. Il nostro compito è quello di recuperare la pericolosa arma e di eliminare il capo dell’organizzazione. La trama è già una cosa vista e rivista in decine di precedenti sparatutto ma, per fortuna, c’è una bella novità: i tre atti sono suddivisi in tre rispettive ambientazioni. L’ambientazione iniziale ci vede nella selvaggia terra delle Isole Filippine, per poi passare alla distrutta Sarajevo e, infine, tra i pendii del Tibet

Nel corso dell’avventura saremo quasi sempre in compagnia di un collega, il quale ci darà indicazioni per il perfetto compimento della missione. Uno dei fattori negativi di questo Sniper: Ghost Warrior 2, è sicuramente la facilità: l’unica difficoltà consiste infatti nell’agire in modo stealth. Una volta scoperti, infatti, basterà anche un solo colpo per il game over e farci riprendere dall’ultimo checkpoint la partita.

Passando al gameplay, parliamo anche qui di qualcosa visto e rivisto. Purtroppo, in un mondo videoludico così pieno di sparatutto (FPS o TPS che siano) l’originalità è l’unica chiave per il successo. Per il nuovo titolo targato CITY Interactive parliamo di un gameplay monotono. Il sistema di mira è fondamentalmente identico agli altri FPS. Nel momento in cui dovremo cecchinare dalla lunga distanza, verrà in nostro aiuto, mentre stiamo mirando, un puntino rosso. Basterà dunque posizionare il puntino rosso sul bersaglio, ed il gioco è fatto. Questo è un altro fattore dedito a delineare l’estrema facilità di gioco. Come avevamo precedentemente visto in Sniper Elite V2 (titolo che condivide lo stesso concept di Sniper: Ghosft Warrior 2), i migliori colpi saranno accompagnati da una spettacolare animazione. Una cosa assolutamente da sottolineare è la scarsa inteligenza artificiale dei nemici che, posti a pochi metri da propri colleghi e gruppi, non si accorgono dell’avvenuta uccisione e quindi non vanno in uno stato di allerta.

E’ possibile, oltre al fucile da cecchino, portare anche un’altra arma. Bella l’idea di introdurre scene completamente al buio dove, l’unica soluzione per proseguire il nostro cammino, è quella di attivare il visore notturno. Non si verificheranno quasi mai problemi per le munizioni poichè, in giro per le ambientazioni di gioco, se ne potranno trovare a sufficienza, oltre a kit medici per ristabilire la salute.

Per il comparto grafico il titolo utilizza il famoso CryEngine 3 di Crytek. E’ il classico esempio di come sfruttare un ottimo motore grafico per un risultato non proprio entusiasmante. Le numerose imperfezioni nelle ambientazioni di gioco e nelle texture è segno di una scarsa attenzione. Buono l’effetto dell’acqua, curato alla perfezione ma, vedendo i volti dei nemici e il movimento delle labbra durante i dialoghi, non è difficile dire che il suddetto motore poteva essere usato sicuramente meglio. Facile notare enormi difetti anche nella vegetazione delle Filippine: movimenti non proprio reali e texture davvero pessime. Fastidiosissimi anche i numerosi bug e problemi di pop-up delle texture.

Nulla da dire per il comparto sonoro del nuovo FPS targato CITY Interactive, che si rivela fin da subito valido. Gli effetti sonori dell’acqua e delle foglie, oltre all rombo delle armi, sono curate alla perfezione. Nota dolente: il doppiaggio non è in lingua italiana, ma il titolo dispone di ottimi sottotitoli. La longevità complessiva della campagna principale al livello di difficoltà esperto si attesta sulle 5-6 ore. L’esperienza di gioco potrà essere successivamente prolungata da un comparto multiplayer mediocre che non si distacca più di tanto da quello del precedente Sniper: Ghost Warrior.

Commento Finale

Insomma, tutto sommato parliamo di un titolo mediocre che  non è riuscito a convincere la critica internazionale e i videogiocatori.  Come il suo predecessore, Sniper: Ghost Warrior 2 è un titolo non eccezionale, complice un gameplay davvero troppo monotono, una grafica eccessivamente malcurata (seppur con il famoso CryEngine 3), e troppi bug e difetti nel corso dell’avventura. Un vero peccato perchè questo nuovo FPS di CITY Interactive aveva buoni propositi per il 2013 e ottime idee per lo sviluppo. Con questo nuovo capitolo, CITY Interactive, potrebbe anche mettere la parola fine ad una serie che, ormai, sembra non avere più molto da dire.