Recensione Tales of Zestiria

Sebbene non sia famosa come Final Fantasy o Dragon Quest, la serie “Tales of” ha da sempre una sua nicchia appassionata e ben nutrita di fan. A riprova di questo amore c’è il fatto che con Tales of Zestiria siamo arrivati al ventennale della serie, e con questo ultimo capitolo, guidato dalla direzione dell’esperto Hideo Baba, abbiamo anche l’approdo su next-gen. Purtroppo si tratta di un debutto buono ma non eccezionale, ma vediamo insieme i motivi.

Bene contro male… nel più classico dei modi

La storia di Tales of Zestiria parte nella maniera più classica possibile, presentandoci un mondo sconvolto dalla “Malevolenza”. L’Umanità sta venendo pian piano inghiottita dal male causato dal cuore corrotto degli umani, e questo crea delle forze maligne pronte a sconvolgere il mondo, almeno fino all’arrivo dell’eroe conosciuto come “Il Redentore”.

Tales-of-Zestiria-2

Il protagonista dell’avventura, Sorey, è un ragazzo cresciuto con i Serafini, divinità angeliche che gli umani normalmente non possono vedere, ma Sorey naturalmente è ben più di un semplice umano. Sorey sa di essere destinato a qualcosa di grande, e questo lo porta ad interessarsi alla storia del passato e della figura del Redentore, che lo porterà a partire per un viaggio lungo il mondo per sconfiggere il male assoluto. Naturalmente Sorey non sarà solo, ma sarà accompagnato da altri Serafini, tra cui il suo migliore amico Mikleo, che solo lui può vedere (esilaranti alcune scenette che sfruttano questo espediente) e da altri umani, tra cui Alisha, principessa di Ladylake e motivo principale per la partenza del nostro eroe dal suo tranquillo villaggio.

Sebbene l’incipit sia piuttosto banale e scontato all’inizio, vi possiamo assicurare che la trama ingrana la quarta dopo poche ore di gioco e rende la monotonia delle prime ore un lontano ricordo. Il cast di eroi sarà composto dalle classiche figure a cui questo genere di giochi ci ha abituato da anni.

La battaglia contro il male non sarà troppo dura

Accessibilità. È questa la parola chiave di Tales of Zestiria, e questo è tanto un bene quanto un male. Nella foga di rendere il gioco più accessibile, il team di sviluppo ha reso il gioco anche dannatamente semplice nelle sue meccaniche. Il gioco è assolutamente adatto a tutti, ma purtroppo a livello di difficoltà normale risulta anche molto semplice, e questo potrebbe scontetare molti fan storici della saga.

La prima cosa che salta all’occhio è un controllo minore sul nostro roster di personaggi, di cui potremo decidere ben poco quando si parla di livellamento. Da questo punto di vista il sistema farà da sè, lasciandoci ben poco da gestire. Verremo avvisati al level-up del personaggio, e questo spesso comporterà l’apprendimento di nuove arti per personaggi. Per quanto riguarda le abilità invece saranno per gran parte associate agli indumenti equipaggiati dai personaggi, e si sbloccheranno in base all’utilizzo di ogni equipaggiamento. Inoltre si potranno anche utilizzare determinati equipaggiamenti che combinati insieme daranno dei bonus sostanziosi al personaggio.

L’altra perplessità riguarda invece la battaglia con i nemici. Ci troveremo d’innanzi al classico sistema di battaglia in tempo reale, ma questa volta non ci saranno limitazioni alle combo o alle magie (o Arti) che utilizziamo. Avremo si una barra della stamina e del mana, qui chiamata CS, che si consumerà con l’utilizzo, ma si riempirà con altrettanta velocità in qualche secondo di riposo o difendendoci dagli attacchi del nemico di turno con il giusto tempismo. Questo comporta la semplificazione maggiore e si sente sopratutto negli scontri con i boss, che vengono devastati con una semplicità allarmante.

Altre semplificazioni meno percettibili ma comunque molto d’impatto sull’esperienza di gioco sono quelle legate al recupero dei PV fuori dalla battaglia, alla creazioni di pozioni e manicaretti fino ad arrivare alla scoperta dei tesori nascosti e non. Grazie a una semplice opzione nel menu del personaggio, questo sarà in grado di creare automaticamente cibo in abbondanza senza dover raccogliere gli ingredienti, o ad un certo punto di curarci completamente in automatico quando acquisiremo un certo personaggio.

Tales-of-Zestiria-1

Fortunatamente il livello di difficoltà selezionabile permette comunque una buona fruizione per ogni tipo di giocatore, e la possibilità di modificare la difficoltà in qualsiasi momento è assolutamente gradita.

È un bel vedere… su Playstation 3

Il gioco nasce e viene sviluppato su Playstation 3, e si vede. Non che sia un male, visto che giochi come Tales of Zestiria si reggono anche su altri fattori, tuttavia ci sono alcune cose che, nonostante la natura cross-gen, potevano essere realizzati meglio.

Vedere alcune texture in bassa risoluzione su Playstation 4 dà un po’ di fastidio, e anche alcuni nemici ordinari sono molto poco dettagliati e animati in maniera poco soddisfacente. Fortunatamente grazie al design generale del gioco queste pecche passano in secondo piano, visto che comunque le ambientazioni e i personaggi sono molto ben disegnati e animati. Ottimi anche i nemici principale e i boss, ma questo era abbastanza d’obbligo aspettarselo.

Ottime invece le musiche, veramente emozionanti sia in battaglia che fuori e naturalmente anche il doppiaggio giapponese merita un plauso. Anche il doppiaggio inglese è ben recitato, anche se di tanto in tanto manca dell’enfasi di quello jap. Fortunatamente gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di scegliere quello preferito.

Sebbene la semplicità, il gioco non è povero di contenuti e regalerà molte ore di gioco tra la missione principale e quelle secondarie. Grazie al vasto mondo esplorabile Baba e i suoi si sono potuti sbizzarrire con un sacco di elementi e da questo punto di vista il gioco merita il prezzo speso per acquistarlo. La longevità si attesta dalle 25 ore in su, dipende se andate avanti spediti per la quest principale o se vivete appieno l’esperienza del gioco.

Pro

  • Accessibile a tutti i giocatori
  • Trama divertente e ben narrata
  • Longevo e pieno di contenuti

Contro

  • La troppa accessibilità ha semplificato molto alcune meccaniche
  • Graficamente e tecnicamente è un gioco degno… di PS3
  • Difficoltà tarata verso il basso