Recensione The Elder Scrolls V: Skyrim

Non è facile trovare le parole per recensire un gioco che è stato già osannato dalla critica e insignito da più parti del premio Game of The Year 2011.
Un gioco che già a prescindere dalla recensione che mi appresto a scrivere è considerato un capolavoro. E come dare torto a queste considerazioni!
Il gioco in questione è The Elder Scrolls V: Skyrim, quinto capitolo della pluripremiata serie The Elder Scrolls e seguito di Oblivion. Questa serie non è nuova a ricevere premi di Game of The Year. Era già successo nel 2006 con TES III: Morrowind e nel 2008 con TES IV: Oblivion. Era quindi quasi una tradizione che il nuovo capitolo di TES, ovvero Skyrim, diventasse il GOTY 2011.
Non è però per tradizione che Skyrim è considerato un grande capolavoro. Il gioco di Bethesda ha delle enormi qualità, ma non manca qualche difetto. Andiamo, però, con ordine.

L’ultimo Sangue di Drago
The Elder Scrolls V: Skyrim si svolge 200 anni dopo gli eventi di Oblivion nella regione di Skyrim. Come in ogni TES noi siamo un prigioniero, ma in questo capitolo in particolare ci troviamo su una carrozza che sta andando alla nostra esecuzione. Fortunatamente però, poco prima che il boia faccia il suo lavoro, un enorme Drago attacca la città e l’esecuzione è quindi annullata. Tuttavia non è normale vedere un Drago nemmeno a Skyrim, poichè si pensava fossero tutti morti. La ragione è da attribuirsi alla resurrezione del Dio Drago Alduin, che rinasce per distruggere il mondo resuscitando tutti i Draghi. Toccherà al nostro personaggio, che presto scoprirà di essere l’ultimo Sangue di Drago, ovvero l’unico capace di uccidere definitivamente un drago.
Il tutto, all’interno di un clima di tensione politica, poichè Skyrim è contesa tra due fazioni: gli Imperiali e i Manto della Tempesta. Il giocatore potrà scegliere subito a quale fazione unirsi o se restare neutrale. Tutte le quest al quale il giocatore deciderà di partecipare avranno ripercussioni sulle missioni successive.
La quest principale ha una durata di circa 20 ore. Una volta conclusa, però, avremo visto solo una piccola parte di ciò che Skyrim può offrire, poichè con tutte le missioni secondarie, la durata aumenta a circa 350 ore.

La grafica è migliorata moltissimo da Oblivion, e nonostante Skyrim sia una produzione mastodontica, tutti i modelli poligonali e le textures sono di altissima qualità. Le ambientazioni sono tra i punti di forza riguardo il lato grafico. Nonostante ci siano zone enormi, sono tutte ben caratterizzate e ricche di dettagli. In alcuni casi ci sono pure effetti di luce (come ad esempio un fascio di luce che entra da un lucernario all’interno di un dungeon) davvero stupefacenti. Tra gli elementi meglio caratterizzati ci sono i draghi, tra i più belli mai visti in un videogioco. Ovviamente, in un mondo così enorme, è normale che si possano trovare elementi realizzati un po’ peggio, magari con textures non all’altezza delle altre. Però bisogna dire che questi elementi non all’altezza degli altri sono pochissimi, nonchè marginali.

Fus Ro Dah!
La base del gameplay è rimasta quella classica. Il gioco è un RPG strutturato come un free-roaming dove il giocatore può decidere se andare dove gli pare per esplorare Skyrim e magari livellare il suo personaggio, o seguire da subito la quest principale. Il giocatore ha a disposizione del suo personaggio tre caratteristiche principali: Salute (che determina la vita del personaggio), Vigore (che determina il peso che il giocatore può portare e la potenza con cui può tirare i colpi) e Magicka (che determina gli incantesimi di cui il giocatore può servirsi).
Ma se fino a qui le caratteristiche del gameplay ricordano gli altri The Elder Scrolls, il resto è tutto nuovo. Innanzitutto c’è la presenza di una nuova tipologia dei nemici: i Draghi. Queste creature, che avranno anche una grande importanza all’interno della quest principale, si possono trovare in qualsiasi momento all’interno di Skyrim, sia mentre il giocatore viaggia per le terre, sia mentre è in città a fare compere. I draghi sono le creature più forti del gioco e bisognerà essere ad un livello abbastanza alto per riuscire a fronteggiarle senza aiuti. Tuttavia, il più delle volte, quando un Drago attacca ci sono guerrieri nei dintorni pronti ad assalirlo e ad aiutarci, anche se generalmente sono anch’essi nostri nemici.
L’aggiunta più corposa al gameplay è sicuramente la capacità del giocatore di lanciare gli Urli. Nel linguaggio draconico si chiamano Tu’hum, e possono utilizzarli solo coloro in possesso della “voce”. Fortunatamente il nostro personaggio, essendo un Sangue di Drago, ha la “voce”, e ce l’ha pure bella potente. Gli urli consistono in speciali incantesimi più o meno forti che non dipendono dall’attributo della Magicka. Anch’essi, come i draghi, avranno una grande importanza all’interno dell’avventura principale, ma anche nelle sub-quest.

La difficoltà del gioco è generalmente alta. Alcune missioni sono capaci di dare del filo da torcere anche al più accanito hardcore gamer. Ovvio che poi se il giocatore sceglie di fare missioni più semplici per livellare il suo personaggio, le missioni più difficili diventano sempre più fattibili. Il livello massimo raggiungibile da un personaggio è 81, ma dal livello 40 in su circa è possibile risolvere tutte le quest abbastanza facilmente. Ovvio poi che raggiungere tale livello richiederà comunque un impegno abbastanza alto.

Dovahkiin Dovahkiin Naal ok zin los Vahriin
Un altro dei fattori che contribuisce a rendere Skyrim un gioco epico e leggendario è la musica. La colonna sonora è forse tra le più belle che si siano sentite in un videogioco da anni. È in grado non solo di far immedesimare il giocatore nella fredda regione di Skyrim, ma anche di dargli una carica e un’atmosfera epica che pochi giochi possono offrire.
Ma non è solo la colonna sonora a essere stupenda. Anche le altre musiche che si possono sentire nel gioco, da quella della Locanda di Riverwood, a quella del Dragonsreach sono una più bella dell’altra. Personalmente, la musica è uno dei fattori che mi è piaciuto di più nella produzione Bethesda.

Come ogni gioco, però, neanche The Elder Scrolls V: Skyrim è esente da difetti. Molte persone si sono lamentate dell’eccessiva quantita di bug che appestano Skyrim. Bethesda però si è da subito prodigata rilasciando patch sin dal Day One. Speriamo che grazie alle prossime patch, tutti i bug più gravi vengano risolti, come ad esempio il “freeze” (ovvero il blocco del gioco) che colpisce la versione PS3 di Skyrim.

Passando al lato più analitico della recensione:

Grafica: 9
Musiche: 9.5
Gameplay: 9.5
Longevità: 9.9

Media: 9.5

The Elder Scrolls V: Skyrim merita senza alcun dubbio il titolo di gioco dell’anno 2011, riuscendo a eccellere in tutti i parametri di valutazione di un videogioco. Se giocherete a Skyrim non sarà tanto facile distaccarsene, sia che siate amanti del genere RPG, sia che amiate tutt’altro genere. Se vi piacciono i videogiochi, Skyrim vi piacerà.