Recensione Trine 3: The Artifact of Power

Il 20 agosto 2015 è stato rilasciato ufficialmente, su Steam, il terzo capitolo della saga di Trine, Trine 3: The Artifact of Power. I primi due capitoli, sempre sviluppati dall’azienda finlandese Frozenbyte, hanno sicuramente catturato l’attenzione dei videogiocatori e, quest’ultimo lavoro, sebbene definito “un po’ troppo breve”, non è da meno. È vero che, il lavoro completo, non vanterà più di 6/7 ore totali, ma, come spiegato dagli sviluppatori, i soldi per realizzare il progetto inizialmente pensato erano ben il doppio di quelli di cui l’azienda purtroppo disponeva. Nonostante questo piccolo “imprevisto” però, il gioco non è comunque da meno dei capitoli precedenti, sia per trama che ambientazione e divertimento. L’innovazione più grande rispetto al passato è sicuramente quella grafica, infatti si è passati da un modello di gioco in 2.5D ad un’ambientazione esplorabile in 3D. Vediamo dunque il gioco nel dettaglio.

Il gioco inizia con una serie di missioni-tutorial dedicate ad ognuno degli eroi, realizzate per spiegare ai nuovi giocatori dinamiche e utilizzi delle varie abilità di ogni personaggio, per rinfrescare la memoria ai vecchi giocatori e ovviamente per introdurre il nuovo metodo di esplorazione in 3D che mancava nei precedenti capitoli.
La prima missione è dedicata a Pontius il cavaliere. Questa sfida mostra l’intrepido eroe all’inseguimento di un ladro che ha rubato una pecora a dei poveri paesani. Subito si prende familiarità con le abilità di questo personaggio, il quale è in grado di sferrare potenti attacchi con la spada e proteggersi, attraverso lo scudo, da attacchi nemici o trappole dell’ambientazione (come palle infuocate).
Nella seconda missione fa invece la sua comparsa Zoya, la ladra. Se Pontius è considerato forte e coraggioso, questo personaggio è molto diverso. Utilizza anzitutto arco e rampino ed è sì coraggiosa, ma non in modo onorevole, bensì opportunista. Durante la prima sfida la vediamo alle prese con la ricerca di un tesoro in una terra lontana e dimenticata. Oltre a poter usare il suo arco per sparare frecce, Zoya è in grado di utilizzare un rampino per aggrapparsi ad anelli e altri oggetti e raggiungere così posti più alti e in altro modo non raggiungibili.
La terza e ultima missione del tutorial ci mostra invece il personaggio di Amadeus, il mago. Come la breve descrizione ci ricorda, il mago non ha particolari abilità di magia, come lanciare palle di fuoco o cose del genere, ma il suo unico potere è quello di evocare casse. Cosa che però, si dimostra utile per completare il livello. In questa sfida, il mago, è alla prese con la ricerca delle tartarughe giganti.

Recensione Trine 3

Una volta giunti al termine di questa missione, Amadeus si troverà di fronte al Manufatto dell’Anima che, come ci mostra il filmato finale, riunirà i tre eroi, contro la loro volontà, per iniziare la loro missione insieme. A questo punto, selezionando il livello successivo, si avrà la possibilità di completare la missione utilizzando a rotazione, in ordine del tutto preferenziale, i tre eroi. Inizia così la nostra storia, dove, gli eroi, stanchi di essere chiamati e di dover abbandonare le proprie vite, dopo aver affrontato un grande boss, decidono di rinunciare ai loro poteri, ma ciò comporta, per fortuna dei giocatori, una serie di inaspettati imprevisti, liberando un criminale misterioso.

Come precedentemente introdotto, l’innovazione più significativa rispetto ai titoli precedenti è legata all’ambientazione. I giocatori, infatti, non saranno più legati al solo scorrimento laterale, ma potranno esplorare gli ambienti in 3D. Anche con l’introduzione di tale meccanismo di esplorazione in tre dimensioni, il gameplay risulta sempre molto fluido e scorrevole.
Sicuramente ci va un po’ di tempo ad abituarsi a questo nuovo tipo di movimento che, in alcuni tratti, è reso difficile soprattutto a causa degli angoli di ripresa che non sono sempre nella migliore delle posizioni, rendendo ciechi alcuni punti. Il terzo capitolo dunque introduce dei nuovi aspetti, ma nonostante ciò sono ancora presenti tutte le meccaniche di base, le stesse che permettono di variare, selezionando il corretto numero sulla tastiera, il nostro eroe a seconda della necessità dando la possibilità ad ognuno di usare il proprio specifico potere o abilità.

Trine 3

I nemici variano abbastanza per quel che riguarda l’apparenza: ci troveremo a fronteggiare troll, radici di alberi e grandi boss. Sebbene fronteggiare i nemici comuni sia abbastanza semplice utilizzando le abilità di Pontius o Zoya, affrontare i grandi boss può risultare una sfida più complicata. Potrà dunque capitare di morire con uno dei personaggi, ma, per fortuna, questo non significherà il termine della missione. Sarà possibile infatti continuare utilizzando gli eroi rimasti, mentre di quelli caduti in battaglia comparirà l’anima e sarà possibile resuscitarli posizionandosi vicino a essi, in questo modo basteranno dunque pochi secondi per farli tornare in vita.
Ciò che rende unico il gioco è sicuramente l’approccio alla fisica e agli enigmi ambientali che vedono sfruttare appieno tutte le abilità specifiche dei personaggi.

Oltre alla campagna in singolo, il gioco offre anche la possibilità di una modalità co-op multiplayer. Una delle parti più interessanti è sicuramente questa che vi darà l’opportunità di completare le varie missioni del gioco con l’aiuto di due compagni. Differentemente dalla campagna in singolo, ogni giocatore avrà l’opportunità di scegliere un solo personaggio e, una volta entrati nella missione, non potrà cambiarlo. Dunque ogni giocatore dovrà scendere a patti con le proprie abilità specifiche per la buona riuscita della missione.

Pro

  • Ottima ambientazione 3D e impatto grafico
  • Update a gameplay e nemici
  • Trama interessante e avvincente
Contro

  • Angoli di ripresa non sempre adeguati
  • Difficoltà in alcuni movimenti
  • Poteva durare un po’ di più