Recensione WWE 2K16

Essere un wrestler non è certo un lavoro facile: turnè che durano mesi, tre o quattro incontri alla settimana, gli allenamenti, il rischio di infortunarsi sempre dietro l’angolo. Saranno questi i motivi della popolarità di questo sport, seguitissimo non solo in America ma anche in Europa. Tra tutte le federazioni forse la WWE è la più famosa, ed i titoli su licenza sono sempre attesi dai fan, anche se non sempre rispecchiano completamente le aspettative. Riuscirà quest’anno WWE 2k16 a riprendersi dalle note amare del capitolo precedente, il primo per le console next gen?

goldberg-wcw-entrance-600x300

Decenni di WWE

Per rinnovare l’appetito dei fan, 2K Sports ha puntato molto sull’aggiunta di diversi contenuti non presenti nel capitolo precedente, i quali spaziano dall’introduzione delle Superstar storiche fino a stipulazioni di match che erano state inspiegabilmente tolte nel primo titolo next gen (Tornado Match). In particolare il numero dei Wrestler è veramente impressionante: non solo è presente il roster attuale nella sua completezza, ma sono stati reintrodotti numerosi All of Famer come Billy Gunn e Rikishi. Numerose sono anche le arene, presenti anche quelle più datate.
Le modalità sono rimaste quelle presenti nel 2K15, con diversi miglioramenti soprattutto nella modalità carriera, migliorandone la longevità. La modalità showcase permetterà di rivivere i momenti storici della WWE, come gli scontri tra The Rock e Stone Cold Steve Austin, mentre il WWE Universe permetterà al giocatore di gestire la propria federazione, stipulando i match e organizzando le faide.

evidenza-wwe-2k16-cover-600x300

Un nuovo modo di vivere il wrestling

Il gameplay segue la scia dei cambiamenti già improntati nel capitolo precedente, volti a migliorare i combattimenti (soprattutto nell’ 1 vs 1) magari implementando anche qualche elemento tattico. Un’innovazione molto significativa è la riduzione della possibilità di contrattaccare: ora ogni superstar avrà un numero limitato di contrattacchi, in modo da evitare il concatenamento presente nei capitoli precedenti. Le prese invece riprendono il sistema del titolo precedente: nel momento del lock-up il giocatore partecipa ad un quick-time event simile alla morra cinese, per decidere quale dei due sarà in una posizione di vantaggio; nel momento seguente invece ogni giocatore dovrà utilizzare lo stick per liberarsi o sottomettere. Anche le sottomissioni e gli schienamenti sono stati rinnovati, sostituendo i quick time event precedenti con altri più precisi ed efficaci, basati sull’uso delle levette e sulla tempistica. Inoltre, eliminando i caricamenti durante le entrate è data la possibilità al giocatore di attaccare l’avversario ancora prima che arrivi sul ring.

L’aspetto tecnico rimane comunque da rivedere: l’aspetto grafico è ancora lontano dalle possibilità auspicabili dalla next-gen, mentre i movimenti rimangono piuttosto legnosi e impacciati. Nonostante questo, l’IA degli avversari e dei manager è stata migliorata, rendendo tutto più realistico.

Pro

  • Nuovi contenuti
  • Modalità di gioco migliorate
  • Implementazione di nuove meccaniche

Contro

  • Aspetto tecnico ancora carente
  • Sintrome del “vorrei ma non posso”…
  • …(o “potrei ma non voglio”)