Recensione Zombi

Zombi U è uscito al lancio di Wii U nel (non troppo) lontano 2012, e di sicuro si è trattato di un gioco che è stato giudicato in maniera molto ambigua da parte della critica. C’è chi l’ha adorato e chi invece lo ho trovato tecnicamente vecchio anche per l’hardware di Wii U, ma su una cosa tutti hanno concordato: ZombiU era un survival ben riuscito. A distanza di quasi tre anni ecco arrivare anche la versione per PC, Xbox One e Playstation 4, con i dovuti miglioramenti grafici e al sistema di controllo, che nella versione originale prevedeva un ampio utilizzo del Gamepad della console di Nintendo. Vale la pena di comprare questo gioco? Scopriamolo insieme.

UN REGNO NON TROPPO UNITO

Siamo miracolosamente sopravissuti alla misteriosa epidemia che ha trasformato i nostri connazionali in zombie affamati di cervello e carne, e stiamo fuggendo per le vie di Londra, quando sentiamo una voce che ci invita a nasconderci in una stazione della metropolitana attrezzata a rifugio. Da qui scopriamo che non siamo gli unici sopravissuti e seguendo le missioni che questa misteriosa voce ci fornirà dovremo far luce sull’accaduto, e dovremo anche aiutare il nostro misterioso “benefattore” a trovare una cura per l’epidemia.

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Ve lo chiariamo subito, se vi state approcciando a Zombi per la trama rimarrete delusi. È vero che c’è una storia di base più o meno interessante, ma è raccontata in modo abbastanza superficiale, e per avere il quadro completo sarà necessario trovare i vari indizi disseminati nell’arco dei livelli, come giornali o lettere, e anche in quel caso la trama potrebbe non lasciarvi troppo soddisfatti. In effetti la vera forza di Zombi sta nel suo gameplay e nella sua atmosfera, che lo rendono un titolo da avere per tutti gli amanti di questo genere.

NON VI AFFEZIONATE TROPPO AL VOSTRO SOPRAVVISSUTO

Si tratta di un gioco in prima persona, in cui impersoneremo un sopravvissuto e dovremo guidarlo nelle varie aree dall’HUB centrale (il rifugio nella metropolitana) per completare un buon numero di missioni primarie e secondarie. Le varie macroaree sono di dimensioni molto generose, e alcune apriranno nuovi passaggi solo quando avremo un determinato oggetto o dovremo parlare con un determinato personaggio, rendendole ancor più immense di quanto ad una prima visita risultasse. Oltre ad una marea di zombie, nelle aree potremo trovare i vari indizi collezionabili e anche molto materiale da usare come rifornimento per la salute o per potenziare il nostro armamento.

A disposizione avremo uno zaino con un numero limitato di oggetti trasportabili, e naturalmente nel rifugio potremo depositare quelli di troppo. Oltre a questo disporremo anche di un visore che ci permetterà di scovare i punti chiave o gli oggetti nascosti all’interno della mappa, attivabile tramite il tasto L1. Una soluzione un po’ scomoda, ma necessaria, vista la mancanza del pad di Wii U che faceva questo lavoro con più classe e garantiva più immedesimazione.

Sebbene ci siano una quantità abbastanza ampia di armi da fuoco, vi ricordiamo che il gioco non è un FPS. Morire in Zombi è facile e sopratutto doloroso. In caso di morte infatti il nostro sopravissuto sarà andato per sempre, e verrà rimpiazzato da un altro personaggio. Con lui perderemo lo zaino, che però potremo riprendere recandoci nel luogo di morte (un po’ come in Dark Souls) e perderemo per sempre le skill acquisite con le armi da fuoco. Inoltre è bene prestare molta attenzione, visto che il nostro vecchio eroe sarà trasformato in uno zombie, e cercherà di farci la pelle.

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UN REMASTER FATTO DA “ZOMBI”

Il lavoro di porting/remaster è stato fatto in maniera abbastanza superficiale (per essere gentili) e sopratutto non sfrutta per niente la potenzialità delle piattaforme su cui esce. In primis la mancanza del Gamepad poteva comodamente essere rimpiazzata dal supporto opzionale di Smartglass e PSVita, che potevano simulare molto bene le operazioni che nella versione Nintendo venivano gestite per l’appunto dal pad.

Gli sviluppatori hanno migliorato ovviamente la risoluzione e stabilizzato il framerate, anche se in certe situazioni il gioco non riesce a mantenere i 30 fps stabili. Già su Wii U questa era una problematica abbastanza strana (il gioco tecnicamente non è al pari degli standard che Wii U può garantire) ma su Xbox One è addirittura seccante. Fortunatamente i caricamenti sono stati drasticamente ridotti, e ora viaggiare da una mappa all’altra sarà molto più veloce. Sono state aggiunte anche due armi bianche, come la mazza chiodata e la pala, che si affiancano alla già presente mazza da Cricket.

Oltre a questo è stato rimosso il multiplayer del gioco sia in locale che quello asincrono, e questa ci pare una scelta veramente bizzarra e prova che il lavoro di porting è stato fatto alla bell’e meglio per far uscire il titolo in fretta e in un periodo privo di ulteriori uscite. Il resto invece non è stato toccato, quindi campagna, difficoltà o localizzazione sono rimasti invariati dalla versione uscita tre anni or sono.

Pro

  • Atmosfera e tensione valgono il prezzo del biglietto
  • Campagna sufficientemente lunga
  • Prezzo onesto
Contro

  • Pochi miglioramenti e aggiunte
  • Framerate ballerino in troppe occasioni
  • Senza Gamepad rende molto meno