Oggi 31 ottobre è Halloween, la festa più terrificante dell’ anno, che seppur nel nostro paese non si festeggi ufficialmente, l’ abbiamo adottata di buon grado, vorrai mica rifiutare un motivo in più per fare festa? E cosa potevamo fare in questo giorno se non consigliarvi i migliori giochi horror scelti dalla redazione per farvi spaventosamente compagnia in questo giorno?

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Resident Evil

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Uscito nel lontano 1996 per PSone e poi completamente rifatto nel 2002 per Nintendo Gamecube, Resident Evil (adesso disponibile anche in HD per PS3/PS4/PC/Xbox One) è il gioco che ha fondato il genere “survival horror” e, secondo me, è il gioco perfetto per Halloween.

Ci sono tutti gli elementi classici: una villa abbandonata di notte, candele, i lampi di un temporale in arrivo, zombi che sbucano all’improvviso, una trama affascinante e una buona difficoltà di gioco. Seppur non esente da difetti quali il sistema di controllo antiquato, gestione di collisioni quasi inesistente e grafica oramai datata, posso garantirvi che questo capolavoro rimasterizzato in HD saprà regalarvi ore di puro e intenso terrore catapultandovi dentro un mondo horror che distorce e dilunga non poco la vostra percezione del tempo durante la missione investigativa del team Alpha all’interno della oramai famosa Villa Spencer.

Se sei stanco di festeggiare i morti e pronto a lasciare che quest’anno siano loro a farti la festa, Resident Evil HD è la scelta giusta per te!

Luca D’ Antona

 

Silent Hill

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Il primo gioco Horror che provai fu Silent Hill per la prima Playstation. Andavo ancora alle elementari e un mio compagno di classe me lo aveva prestato, ed è inutile dirvi che non riusci mai a finirlo in quel periodo. Non solo perché mi faceva paura, ma anche perché era in effetti un gioco con un livello di sfida a cui non ero pronto. Un vero e proprio Survival, dove razionare i medipack e le munizioni era imperativo.

Sebbene non riuscì a completarlo all’epoca, il gioco mi era rimasto in mente per anni, e così finalmente a 16, all’epoca di Playstation 2 decisi di dedicarmi un po’ al retrogaming e di conseguenza al primo Silent Hill. Inutile dire che ancora oggi lo ritengo uno dei migliori giochi Horror di sempre, grazie alla sua atmosfera malata, alla perenne nebbia che ci circonda nel corso della storia, facendo di ogni passo un esperienza terrificante. Anche la storia è qualcosa di veramente emozionante nel suo essere malato, e ancor’oggi può insegnare molto a chi sui vuole cimentare nella creazioni di un gioco del genere.

Il gameplay, vuoi per le limitazioni dell’epoca o per la scelta voluta dagli sviluppatori, non è perfetto. Il nostro protagonista è impacciato e i suoi movimenti sono legnosi. L’abilità con la pistola di Harry è quella di una persona normale che ha a che fare con un’arma, e sebbene oggi risulti abbastanza macchinosa, questa scelta ha contribuito ad aumentare la tensione percepita prima di ogni scontro. Per quanto mi riguarda questo gioco rasenta la perfezione nel suo genere, ogni dettaglio, voluto o meno, è un piccolo pezzo che si incastona perfettamente con l’altro. Sebbene la serie abbia avuto un seguito ancor migliore (Silent Hill 2) ad oggi il mio consiglio è, e probabilmente rimarrà sempre tale, di giocare almeno una volta a questo gioco. Si tratta di puro orrore messo su CD.

Roman

Amnesia: The Dark Descend

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Se siete alla ricerca un titolo horror come si deve, che vi tenga davvero incollati allo schermo, sicuramente non potrete lasciarvi scappare per nessun motivo Amnesia: The Dark Descend. Sebbene infatti il titolo non sia di ultima generazione, parliamo di un gioco pubblicato nel 2010, esso presenta comunque tutte le caratteristiche adeguate per essere considerato uno tra i migliori Survival Horror mai pubblicati.

In questa avventura vestiremo i panni di Daniel, un uomo che, senza sapere come o perché, si risveglia all’improvviso tra le mura del castello di Brennenburg. Come si può dedurre dal titolo, l’amnesia è il motivo conduttore dell’intera vicenda e viene sfruttata in maniera per nulla banale. Non vi sono armi, spari e nessuna scappatoia dall’orrore. Si tratta di un gameplay davvero semplice, ma ciò che rende il titolo davvero interessante è proprio l’incapacità di poter reagire dinnanzi all’orrore che ci viene incontro ogni volta. L’esplorazione è senza dubbio la caratteristica principale del gioco, durante ogni nostro passo, infatti, troveremo pagine di diario che piano piano ci aiuteranno a capire meglio ciò che ci sta intorno. Saremo dunque costretti a vagare in mezzo a corridoi bui, privi di illuminazione, se non quella fornita dalla nostra torcia o dai candelabri, ma attenzione a non accenderne troppe! Le entità che vivono nell’ombra non amano particolarmente essere disturbate e, tale luce, le attirerà verso la nostra posizione, rischiando di compromettere la vostra salute.

Inoltre, fattore importante da tenere in considerazione sarà sempre la sanità mentale; porte che sbattono, oggetti che cadono, finestre che si rompono, saranno tutte azioni che comprometteranno la sanità del nostro personaggio, portandolo verso una sorta di insanità mentale. Inizierete a sentire urla, a vedere la stanza che cambia forma, o addirittura a vedere strane figure in mezzo al corridoio. Fino a che il vostro personaggio si rannicchierà, urlando, in un angolo.

Se siete dunque amanti dell’horror vero e proprio, che non sia solo vedere qualche dente marcio durante il vostro percorso, non fatevi scappare questo titolo che senza dubbio vi farà stare con i nervi saldi per tutta la sua intera durata!

Winry


 

Alien Isolation

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Il rapporto tra me e il genere Horror nasce circa 20 anni fa. Appena undicenne mi sono ritrovato già alle prese con opere cinematografiche firmate da artisti del calibro di George Romero (La notte dei morti viventi), John Carpenter (Halloween e La Cosa), Wes Craven (Nightmare), Stanley KubriCk (Shining), William Friedkin (L’Esorcista) e Ridley Scott (Alien). Quest’ ultimo nome, per forza di cose, andava inserito obbligatoriamente.

Con il passare del tempo, era inevitabile che questo mio amore andasse ad incrociarsi con un’altra delle mie più grandi passioni di sempre: i videogiochi. Nello stesso periodo mi fu infatti regalato quello che fu il primo videogame capace di farmi provare le stesse emozioni (ansia e paura) che mi suscitavano alcune delle storiche pellicole citate poco fa, ovvero Alien Syndrome per Sega Master System…E non è un caso che si parli sempre di creature venute dallo spazio.

Con il passare degli anni i videogiochi si sono evoluti, ed è così che si è andato a creare quello che sarà il genere per eccellenza in tale ambito: il survival horror. Molte sono state le produzioni che hanno fatto la storia in questo filone. Ma l’intenzione di questo articolo non è quello di ripercorrere l’intero cammino. Il gioco di cui vi parlerò qui è infatti molto recente, dato che è stato rilasciato anche su console di ultima generazione, Xbox One e PS4. Sto parlando di Alien Isoltaion.

Alien Isolation è prima di tutto il frutto di una rivincita da parte di SEGA, la quale, dopo aver toppato clamorosamente con un precedente titolo dedicato a questa famosa saga – Alien Colonial Marines– ha deciso di farsi perdonare dai tanti fan delusi con una nuova storia, degna di essere associata al capolavoro cinematografico di Ridley Scott.

Alien Isolation ripercorre infatti le vicende del primo Alien, e vede come protagonista Amanda Ripley, esattamente la figlia del tenente Ellen Ripley. L’obiettivo sarà proprio quello di ritornare sulle tracce di nostra madre scomparsa,  recandoci sulla stazione spaziale di Sevastpool per scoprire la verità. Quello che ci attenderà sarà un vero e proprio incubo. A bordo di Sevastpool troveremo ad aspettarci a fauci aperte un feroce Xenomorfo, il quale ci darà la caccia per TUTTA la durata del gioco.

Alien Isolation è un survival horror vecchio stampo. Durante la nostra terrificante avventura saremo costantemente braccati dal mostro; le armi saranno praticamente inoffensive contro di lui. Il fuggire e il nascondersi rappresenterà la nostra unica via di salvezza. Per quasi tutta la durata del gioco saremo completamente soli, in balia dell’alieno. Un minimo errore ci costerà la vita. Inoltre, in Alien Isolation viene utilizzato un sistema di salvataggi old school, ovvero con i classici checkpoint ( spesso molto distanti l’uno dall’altro).  Non vi sentirete mai al sicuro. Nemmeno l’ avanzata tecnologia della stazione spaziale potrà proteggervi.

Edoardo


I terribili 3

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Alone in the Dark: The new Nightmare

I survival Horror stanno rivivendo una nuova gioventù, anche se i puristi del genere storcono ancora il naso , ricordando i bei tempi andati. E’ il caso di Alone in the Dark, che con l’episodio intitolato “The New Nightmare” su Psone ha dato il meglio di se stesso.

La paura spremeva il videogiocatore cosi come la fattura tecnica del titolo spremeva all’osso Psone. Terrificante, ansiogeno, assurdo, bellissimo. Un avventura che prende spunto da Silent Hill e ne moltiplica il fattore X. Due detective, un’isola, un’antica maledizione indiana ed esseri che nel buio vi faranno a pezzi.

Enigmatico, spaventoso, assolutamente da giocare.

The Evil Within

Shinji Mikami ha creato il quasi capolavoro. Molto simile a Re4 per alcune meccaniche, totalmente nuovo in altre. Una trama talmente intricata che vi costringerà a rigiocarlo ( con piacere ) più volte. Probabilmente non proprio terrificante quanto AITD, ma ugualmente intrippante e divertente. Splatter e budella saranno le compagne del detective Sebastian Castellanos. Impegnato d’apprima in uno strano caso di omicidio , e scaraventato poi nella pazzia più totale. Siete pronti a mettere in gioco la vostra sanità mentale?

Dead Space

E qui si comincia a fare sul serio. Una trilogia che è calata, in quanto a qualità. Il più terrificante dei tre resta il primo Dead Space.

Già dalle prime battute , le similitudini con il film di Ridley Scott “Alien” del 1979 sono talmente tante da mettere ansia solo a pensarci. Dopo pochi minuti dall’inizio.. comincia l’incubo. Creature umanoidi aberranti con più arti e fauci affilate, capaci di intrufolarsi all’interno dei condotti di areazione e cogliervi di sorpresa continuamente. Arti cosi affilati da poter staccare teste come se fossero di burro. Sangue , budella e suoni strani che eccheggiaranno all’interno della Ishimura ( la nave spaziale su cui si svolge il gioco ) non vi faranno mai star tranquilli.

Siete avvisati. Ops, MARCHIATI!

Gabriele “Gab” Librando