Speciale – L'evoluzione degli MMORPG

Massive Multiplayer Online Role Playing Game, MMORPG. Si tratta di una sigla diventata d’uso quotidiano nel vocabolario dei player, per indicare un genere che ha subito un’incredibile evoluzione nel corso degli ultimi anni. I primi MMORPG hanno visto la luce all’inizio degli anni 2000, con le dovute eccezioni come il celebre EverQuest (1999), o l’immortale Ultima Online (1997), considerato il padre di questo genere.

Da subito, questo rivoluzionario modo di giocare, interagendo con migliaia di altri giocatori (reali!) in un immenso mondo fittizio, ha impressionato i videogiocatori. Negli anni 2000, già il semplice multiplayer online era poco diffuso, e la possibilità di giocare interamente online, pur con le difficoltà del caso, era semplicemente allettante. Sin dal principio di questa diffusione, inoltre, i vari sottogeneri degli MMORPG erano dei più disparati, e andavano dalla fantascienza (EVE Online), alla guerra (World of Tanks), al fantasy (Dark Age of Camelot). Questo permise una più rapida diffusione del genere, e la crescita del mercato degli MMO fu esponenziale.

Sotto questo punto di vista, Blizzard, nel 2004 ci vide giusto, lanciando World of Warcraft che è ad oggi il MMORPG più giocato (con 7 milioni di utenti attivi), con server in nove lingue, e ben quattro espansioni all’attivo (più una quinta già in via di sviluppo).

Parallelamente, nacquero anche i primi browser game, alcuni dei quali hanno raggiunto un’utenza pari a quella dei normali MMO, restando comunque giocabili via browser. Tra questi possiamo ricordare MyLands, Travian o Goodgame Empire.

In tempi più recenti, gli MMORPG hanno iniziato ad uscire come funghi. La formula del canone mensile obbligatorio, utilizzata, ad esempio, per World of Warcraft, sta pian piano venendo sostituita da i Free-to-Play (Marvel Heroes, DC Universe Online, Lord of the Rings Online) integrati con le microtransazioni, che se da un lato permettono di giocare senza spendere, possono spesso tradursi in giochi Pay-to-Win, rendendo necessario l’esborso di soldi in più. Esistono anche titoli, come il discusso Infestation: Survivor Stories (ex-The War Z), che dopo l’acquisto del gioco, non richiedono un abbonamento mensile.

Questo trend positivo per gli MMORPG si traduce anche in spin-off di titoli di generi differenti, che vengono adattati per essere giocati online. Ne è un esempio lampante The Elder Scrolls Online, la cui uscita è imminente.

Se l’argomento vi ha interessato e volete approfondire, o siete già accaniti giocatori di MMORPG, passate dai nostri amici di giochi-mmo.it, per un portale interamente dedicato a questo genere di videogiochi.