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Destinazione Seoul, South Korea. Ero visibilmente eccitato e al contempo spaventato. D’altronde, era il primo volo intercontinentale della mia vita! Durante lo scalo ad Instanbul tirai fuori la sempre cara e spenta PS Vita, per continuare la trilogia di Jak & Dexter. Ovviamente cuffie alla mano, mi isolai come solo un videogiocatore in una sala d’attesa gremita di persone può fare.
Annunciarono l’apertura del gate d’imbarco. Riposi PS Vita nello zaino, e passai da un distributore automatico per prendere una CocaCola da bere sul momento. La lattina aveva impresse delle info pubblicitarie su World of Warcraft.  Lo presi come un segnale. Se a nemmeno 2 ore e mezza dalla partenza, avevo già i primi segnali di gaming, non osavo pensare a cosa mi avrebbe atteso una volta arrivato a destinazione.

Ben dieci ore dopo ero a Seoul. Con il fuso orario che mi stava letteralmente ammazzando e la stanchezza di chi non dorme ormai da più di 24 ore. Sul Bus Navetta, oltre a tante pubblicità in Koreano incomprensibili, mi salta all’occhio quello che doveva essere un gioco mobile. «Un gioco mobile pubblicizzato su un mezzo pubblico», pensai.
La cosa non mi stupì più di tanto. In Italia d’altronde i giochi mobile di King passano anche in TV. La sorpresa fu al mattino seguente. La metropolitana era tappezzata da spot di questo benedetto gioco, e non solo. Questa volta gli spot erano per più giochi mobile. Letteralmente una caterva. Senza contare il “quasi” centro commerciale nell’immensa fermata di 강남, 江南, ossia Gangnam. Si, proprio il quartiere del noto tormentone musicale. I negozietti erano vari, e vendevano di tutto.

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Alcuni, caratteristici, vendevano oggetti che richiamavano sia la cultura Coreana che la cultura Giapponese. Ma non solo: erano presenti oggetti dedicati al gaming (Nintendo e Super Mario su tutti), action figures e riproduzioni in stile Lego dei personaggi degli anime più famosi. I miei occhi stavano esplodendo, e l’eccitazione raggiunse picchi così alti, pensando che ancora non avevo visto nulla di ciò che mi attendeva, che quasi piangevo dalla gioia. Comprai le rispettive riproduzioni in stile lego di Mario e Luigi, Bunny/Sailor Moon (lol) e un personaggio derivato direttamente dal mondo di Minecraft. Dopo diversi momenti “wow”, arrivai vicino alla linea gialla. Linea Gialla che, in realtà, non esiste, perché la metro di Seoul ha delle porte in vetro per impedire l’accesso ai binari se non con il treno fermo per l’ingresso/uscita dei passeggeri.

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Becco subito un ragazzo Coreano intento a giocare al suo iPhone 6. Dopo un rapido sguardo intuisco immediatamente la natura MMORPG del titolo. Visuale isometrica, una grafica carina e una giocabilità apparentemente buona. Mi faccio coraggio, ed in inglese mi presento, chiedendogli il nome del gioco (e sperando sappia parlare inglese). Lo so, sarà sembrato inopportuno e probabilmente  da “ITALIANO”, ma volevo saperne di più. Mi guarda, vede la tshirt di Master Chief con un popò di “Halo 4” stampato a caratteri cubitali, e sorride. Risponde con cortesia, dicendomi che il gioco era “Utopia” (유토피아 :여왕의부름). Becco subito una rete Wifi libera (anche perchè il roaming di H3G in Korea costa ben 7 euro per 25 Mega, manco fosse d’oro), e cerco informazioni aggiuntive. Il titolo in America è Dawn of the Immortals, in Italia Rise of The Immortals. Ora, traduzioni a parte, è un gioco che merita. Se amate questo genere e masticate l’inglese quel tanto da comprendere termini non proprio articolati, scaricatelo, è disponibile gratis su iOS e Android. Diventerà una droga.

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Spiando qua e là in metropolitana, il tutto in modalità “Ralph il Lupo all’attacco” (titolo originale “Sheep, Dog ‘n’ Wolf” su PS One) la cosa mi divenne assai chiara: la Corea ama gli MMORPG. Questo sarebbe dovuto essere scontato, dato che proprio uno studio coreano come Pearl Abyss ha dato i natali a Black Desert Online, un Free To Play con acquisti in app stragiocato in suolo nipponico e non. E non vi mento quando dico che su una percentuale come il 70% di ragazzi tra i 18 e 29 anni che ho incontrato in metro per quella settimana passata in Corea, tutti erano intenti a giocare ad un MMORPG su device mobile, senza contare che in giro potevi vedere SOLO device Samsung, LG (entrambe coreane) e sopratutto iPhone nella sua versione 6 Plus.

L’ultimo gioco che ho avuto modo di “spiare”, e che campeggiava assiduamente in ogni spot, è stato Izanagi Online. Amore a prima vista. Purtroppo mai uscito dai confini asiatici, è probabilmente una perla mobile che tanti giocatori MMORPG nel mondo invidieranno. Qui sotto un video Youtube che lo ritrae in azione. Da sbav!

Per farlo funzionare anche sui nostri device Android (per iOS non ho provato sinceramente), dovrete fare il root. E per chi non mastica modding Android, resta praticamente una chimera.

Infine, ho girato così tanto per Seoul da assodare (seppur superficialmente) che i gusti dei videogiocatori coreani sono profondamente diversi dai nostri. Seppur il mio 3DS abbia trovato molti più Mii che in italia (una media di 6/7 Mii al giorno solo a Seoul, contro gli 0 italiani), i coreani si confermano un popolo, dal mio punto di vista, profondamente appassionato di MMORPG, ma in particolare sul gaming mobile. Non ho visto infatti alcuna pubblicità di console casalinghe né portatili.

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Io ovviamente vi ho riportato ciò che mi è capitato a tiro nei giorni in cui sono stato nella capitale (e dintorni), ma se per ogni device “spiato”, riconoscevo un MMORPG in azione, qualcosa avrà pur voluto dire, no? Senza contare che non ho mai visto alcun gioco casual famoso in Italia. Avete capito bene! Strano ma vero, nessun Candy Crush o affini. Come a sottolineare quanto grande sia la differenza tra il mercato mobile italiano (in cui fanno da padrone i semplici passatempo) e il mercato coreano.

Infine se vi state chiedendo come possa conciliarsi un MMORPG con connessione costante ad internet, e la rete mobile coreana, posso ben dirvi che loro non hanno alcun problema. Ad esempio, LG è un ottimo provider telefonico, a detta di un coreano, e data la massiccia presenza di iPhone e Samsung Galaxy nella loro ultima incarnazione, probabilmente le offerte a contratto e la relativa copertura mobile saranno migliori di quelle presenti in Italia. E siamo ancora in Korea, pensai. Figurati in Giappone.

Qui si conclude la seconda parte del diario di viaggio. Ma il viaggio continua: per la mia esperienza in Giappone, la terza parte è in arrivo.