Recensione Dead Rising 3: Apocalypse Edition

È passato ormai quasi un anno dall’approdo di Xbox One tra le fila di questa nuova generazione videoludica, approdo che ha dato modo agli utenti della console targata microsoft, di giocare al terzo capitolo della caotica saga targata Capcom: Dead Rising 3.Lo scorso giugno, la Software House giapponese, annunciò l’approdo del titolo anche su PC; annuncio che destò in una gran parte di utenza, la curiosità di vedere se gli sviluppatori sarebbero stati in grado di sopperire alle problematiche tecniche evidenti nella versione Xbox One del titolo. Ebbene, così è stato? Ci arriveremo…

Il gioco, dal punto di vista del gameplay, è pressoché identico alla controparte per console, se non per la piacevole aggiunta di tutti i DLC usciti, tranne “Super Ultra Arcade Remix Hyper Edition EX Plus Alpha”.Il gioco ci metterà nei panni di Nick Ramos, forse il vero tallone d’achille di questo terzo capitolo; infatti il giovane meccanico non riesce neanche lontanamente a raggiungere il carisma di Frank West o Chuck Greene, e in alcuni casi durante la “modalità storia” si avrà la netta sensazione di ritrovarsi in un vortice di eventi (e missioni), solamente per la mancanza di spina dorsale del nostro alter ego.

Fatte queste piccole premesse, se così le possiamo chiamare, passiamo a parlare del gioco vero e proprio, a partire dalla trama: ci troviamo infatti nel bel mezzo della solita epidemia capace di tramutare la stragrande maggioranza delle persone in zombie, il tutto apparentemente circoscritto alla città di Los Perdidos. Il nostro intento sarà semplicemente fuggire da un inferno composto da miriadi di zombie, superstiti punk con una notevole propensione alla violenza e dagli immancabili militari che dimostreranno ben più di una volta di non voler aiutarci, anzi. Ovviamente il percorso che ci porterà al raggiungimento del nostro obiettivo, sarà cosparso dalle più svariate difficoltà e a seconda delle scelte che verranno effettuate dal giocatore, si concluderà il gioco con finali differenti tra di loro…e senza spoilerare nulla, non tutti piacevoli.

Dead Rising PC Recensione

Il gameplay è solido e uccidere orde impressionanti di zombie è davvero divertente, soprattutto in virtù della quantità enorme di armi a nostra disposizione. Vi è inoltre l’aggiunta, rispetto ai capitoli precedenti, di una sorta di crafting con il quale è possibile combinare armi tra di loro, ma anche veicoli, per renderle sempre più potenti e stravaganti; tale novità riesce a rendere l’intero gioco ancora più originale di quanto non lo fossero già i vecchi capitoli della serie e lascia spazio al giocatore di approcciarsi ai combattimenti e agli spostamenti come meglio crede. Parlando appunto degli spostamenti per la città, questo capitolo della saga è stato reso open world, il che ci può porre davanti alla scelta di esplorare o meno la città tra una missione e l’altra, ma anche a dei problemi non da poco, come ritardi nel caricamento di texture e a qualche vistoso calo di frame rate.

Da qui comincerei dunque a scrivere del lato tecnico dell’edizione PC del gioco, per altri approfondimenti sul titolo, vi rimando alla nostra recensione della versione originale per Xbox One.

Dead Rising 3, su PC, è giocabile alla risoluzione nativa di 1080p e questo è già un netto miglioramento, ma a far storcere il naso ad una grande fetta di utenza, è stata la scelta di inserire un limitatore di frame impostato a 30fps; limite comunque aggirabile (su internet le spiegazioni su come farlo si sprecano), ma ammetto che, anche nel sottoscritto, questa scelta ha destato un certo sospetto che si è rivelato fondato al primo avvio del gioco.

Ci si ritrova infatti davanti all’ennesima conversione da console a PC, non proprio eseguita a regola d’arte: i cale di frame rate sono numerosi e fastidiosi, e per godere appieno dei 1080p e tutti i filtri attivi il PC deve faticare parecchio. Anche abbassando il livello di dettaglio i cali, seppur meno frequenti, intaccano l’esperienza per tutta la durata di gioco, segno di un lavoro scadente in fase di ottimizzazione e non di una configurazione hardware non all’altezza come si sarebbe portati a pensare.

Dead Rising PC

Insomma, il lavoro eseguito dai ragazzi di Blue Castle Games non è dei migliori e purtroppo i problemi citati sopra rischiano di compromettere l’esperienza di gioco; tendenza, quella di dare poco spessore e importanza alla versione PC di un gioco, che si ripete dopo Watch Dogs con la conseguenza di portare una seria preoccupazione agli utenti PC di tutto il mondo. A breve potremo giocare il porting di Ryse: Son of Rome, e se dovesse ripresentarsi la medesima situazione, sarà tutto più chiaro.

Dead Rising 3 comunque rimane un gioco divertentissimo e in grado di regalare molte soddisfazioni, assolutamente consigliato in questo periodo di calma nel mondo videoludico, a patto che abbiate a disposizione una configurazione di fascia alta o di essere disposti a scendere a compromessi nei settaggi, in attesa di un Autunno che si spera possa portare tante gradite sorprese.